UFFICIO DELLE LETTURE

Giovedì, 19 novembre 2026

BEATA ARMIDA BARELLI
Memoria facoltativa

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra» (Gn 1, 20).

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Al quinto giorno tutto ciò che vive
hai tratto, o Dio, dall’acque primordiali:
guizzano i pesci nel mare,
gli uccelli si rincorrono nell’aria.

Nati nell’onda del santo lavacro,
rigeneràti dal sangue di Cristo,
serbaci liberi e puri
nella preziosa vita della grazia.

Non ci avvilisca la colpa
né la superba innocenza ci illuda,
il cuore nell’orgoglio non si esalti
né si deprima per le sue cadute.

Così ti implora il tuo popolo, o Padre,
per Cristo Redentore
che nello Spirito santo
regna con te nei secoli.   Amen.

latino

Magnæ Deus poténtiæ,
qui ex aquis ortum genus
partim remíttis gúrgiti,
partim levas in áera,

Demérsa lymphis ímprimens,
subvécta cælis írrogans,
ut, stirpe una pródita,
divérsa répleant loca:

Largíre cunctis sérvulis,
quos mundat unda sánguinis,
nescíre lapsus críminum
nec ferre mortis tædium,

Ut culpa nullum déprimat,
nullum levet iactántia,
elísa mens ne cóncidat,
eláta mens ne córruat.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

Dall’ampia distesa dell’acqua
hai tratto, Signore, i viventi:
gli uccelli veloci nell’aria
e i pesci guizzanti nel mare.

Rinati nel santo lavacro,
salvati dal sangue di Cristo,
conservaci liberi e puri
in vita preziosa di grazia.

Il male non spenga fiducia,
nel bene viviamo umilmente;
il cuore rifugga da orgoglio
né mai lo deprima la colpa.

O Padre, così ti imploriamo
per Cristo Gesù Redentore,
che insieme allo Spirito santo
con te vive e regna in eterno. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Vita di tutti, Cristo Redentore,
o Giudice tremendo, unico Re,
odi pietoso la supplica e accogli
benignamente il canto.

Grata la lode nella notte ascenda
a te, divina Luce,
e l’eco dell’eterna melodia
consoli e allieti i cuori.

Di gioiosa innocenza adorna i giorni,
pensieri ispira di vita immortale,
in ogni azione nostra
sfavilli la tua gloria.

A te, suprema fonte dell’essere,
o Trinità beata,
la Chiesa dei redenti
leva felice l’inno nei secoli.   Amen.

latino

O sator rerum, reparátor ævi,
Christe, rex regum, metuénde censor,
tu preces nostras paritérque laudes
     súscipe clemens.

Noctis en cursu tibi vota laudum
pángimus; præsta tibi sint ut apta,
nosque concéntu réfove perénni,
     lúminis auctor.

Da dies nobis probitáte faustos
mortis ignáram tribuéndo vitam,
semper ut nostros tua sit per actus
     glória perpes.

Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
     omne per ævum.   Amen.

in canto

Di tutti sei vita, Signore,
o unico Re, nostro Giudice:
tu, mite, ascolta la supplica,
accogli benevolo il canto.

La lode notturna innalziamo
a te che sei Luce divina,
e l’eco dei cori celesti
consoli e allieti i cuori.

Concedi gioiosa innocenza,
pensieri di cielo ispira;
sfavilli la gloria immortale
in ogni azione terrena.

CANTICO DEI TRE GIOVANI

Cfr. Dn 3, 52-56

Ogni creatura lodi il Signore

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
     e siedi sui cherubini, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
     nei secoli dei secoli, amen, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA

Salmo 17, 31-51

Ringraziamento a Dio salvatore

Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi (Rm 8, 31).

IV (31-35)

Ant. 1   Chi è Dio, se non il Signore? *
             O chi è rupe, se non il nostro Dio?

La via di Dio è diritta, †
     la parola del Signore è provata al fuoco; *
     egli è scudo per chi in lui si rifugia.

Infatti, chi è Dio, se non il Signore? *
     O chi è rupe, se non il nostro Dio?
Il Dio che mi ha cinto di vigore *
     e ha reso integro il mio cammino;

mi ha dato agilità come di cerve, *
     sulle alture mi ha fatto stare saldo;
ha addestrato le mie mani alla battaglia, *
     le mie braccia a tender l’arco di bronzo.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Chi è Dio, se non il Signore? *
             O chi è rupe, se non il nostro Dio?

V (36-46)

Ant. 2   La tua destra, o Signore, mi ha sostenuto, *
             e la tua bontà mi ha fatto crescere.

Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, †
     la tua destra mi ha sostenuto, *
     la tua bontà mi ha fatto crescere.

Hai spianato la via ai miei passi, *
     i miei piedi non hanno vacillato.

Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, *
     non sono tornato senza averli annientati.
Li ho colpiti e non si sono rialzati, *
     sono caduti sotto i miei piedi.

Tu mi hai cinto di forza per la guerra, *
     hai piegato sotto di me gli avversari.

Dei nemici mi hai mostrato le spalle, *
     hai disperso quanti mi odiavano.
Hanno gridato e nessuno li ha salvati, *
     al Signore, ma non ha risposto.

Come polvere al vento li ho dispersi, *
     calpestati come fango delle strade.

Mi hai scampato dal popolo in rivolta, *
     mi hai posto a capo delle nazioni.
Un popolo che non conoscevo mi ha servito; *
     all’udirmi, subito mi obbedivano,

stranieri cercavano il mio favore, †
     impallidivano uomini stranieri *
     e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   La tua destra, o Signore, mi ha sostenuto, *
             e la tua bontà mi ha fatto crescere.

VI (47-51)

Ant. 3   Viva il Signore e benedetta la mia rupe, *
             sia esaltato il Dio della mia salvezza. +

Viva il Signore e benedetta la mia rupe, *
     sia esaltato il Dio della mia salvezza.

+ Dio, tu mi accordi la rivincita †
     e sottometti i popoli al mio giogo, *
     mi scampi dai miei nemici furenti,

dei miei avversari mi fai trionfare *
     e mi liberi dall’uomo violento.

Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli *
     e canterò inni di gioia al tuo nome.

Egli concede al suo re grandi vittorie, †
     si mostra fedele al suo consacrato, *
     a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Viva il Signore e benedetta la mia rupe, *
             sia esaltato il Dio della mia salvezza.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per Cristo, che è via e verità,
      la divina Maestà  ci benedica.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Abd 1, 1-10. 13. 15-21

Dal libro del profeta Abdia

Edom, tipo degli empi, perirà nel giorno del Signore;
la salvezza sarà sul monte Sion

Visione di Abdia.
Così dice il Signore Dio per Edom:
Udimmo un messaggio da parte del Signore
e un araldo è stato inviato fra le genti:
«Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia».
Ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni,
tu sei molto spregevole.
L’orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato,
tu che abiti nei crepacci rocciosi,
delle alture fai la tua dimora
e dici in cuor tuo:
«Chi potrà gettarmi a terra?».
Anche se t’innalzassi come un’aquila
e collocassi il tuo nido fra le stelle,
di lassù ti farei precipitare,
dice il Signore.
Se entrassero da te ladri
o predoni di notte, 
– come sarebbe finita per te! –
non ruberebbero quanto basta loro?
Se vendemmiatori venissero da te,
non ti lascerebbero forse se non qualche grappolo?
Come è stato perquisito Esaù,
come sono stati scovati i suoi nascondigli!
Ti hanno cacciato fino alla frontiera,
tutti i tuoi alleati ti hanno ingannato,
i tuoi amici ti hanno vinto,
quelli che mangiavano il tuo pane
ti hanno teso tranelli:
in lui non c’è senno!
Forse in quel giorno, dice il Signore,
non disperderò i saggi da Edom
e l’intelligenza dal monte di Esaù?
Saranno fiaccati i tuoi prodi, o Teman,
e sarà sterminato ogni uomo
dal monte di Esaù.
Per la carneficina e la violenza
contro Giacobbe tuo fratello
la vergogna ti coprirà
e sarai sterminato per sempre.
Non varcare la soglia del mio popolo
nel giorno della sua sventura,
non guardare con compiacenza la sua calamità;
perché è vicino il giorno del Signore
contro tutte le genti.
Come hai fatto tu, così a te sarà fatto,
ciò che hai fatto agli altri ricadrà sul tuo capo.
Poiché come avete bevuto sul mio monte santo
così berranno tutte le genti senza fine,
berranno e tracanneranno:
e saranno come se non fossero mai stati.
Ma sul monte Sion vi saranno superstiti
e saranno santi
e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori.
La casa di Giacobbe sarà un fuoco
e la casa di Giuseppe una fiamma,
la casa di Esaù sarà come paglia:
la bruceranno e la consumeranno,
non scamperà nessuno della casa di Esaù,
poiché il Signore ha parlato.
Quelli del Negheb possederanno il monte d’Esaù
e quelli della Sefela il paese dei Filistei;
possederanno il territorio di Efraim e di Samaria
e Beniamino il Gàlaad.
Gli esuli di questo esercito degli Israeliti
occuperanno Cànaan fino a Sarefta
e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefarad,
occuperanno le città del Negheb.
Saliranno vittoriosi sul monte Sion
per governare il monte di Esaù
e il regno sarà del Signore.

RESPONSORIO

Cfr. Is 35, 4; Sal 49, 1-3

R   Ecco, giunge il Signore,
      viene a salvare il suo popolo,
           a strapparlo dalle mani dei suoi nemici.

V   Da oriente a occidente,
      da Sion, splendore di bellezza, Dio rifulge.
      Il nostro Dio viene con gloria,
           a strapparlo dalle mani dei suoi nemici.

L   Benedicimi, Padre.
V   La beata Armida [Barelli]
      che gioiosamente ricordiamo,
      interceda per noi presso il Signore.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dal «Testamento spirituale alle sorelle missionarie della Regalità» della beata Armida Barelli

(11 febbraio 1950, Archivio storico Armida Barelli, ISM, b. 63, fasc. 335)
Vivete nel mondo, senza nulla concedere al mondo!

Quando leggerete questa mia, io vi sorriderò dal Cielo. La vostra prima Sorella Maggiore se ne va, carica della responsabilità formidabile d’essere stata impari al compito assegnatole da Dio. Solo la mia fiducia immensa nel Cuore del nostro Sposo e Re Divino non mi fa temere la morte. Non avrà pietà lo Sposo della sposa che ha corso tutta la sua vita dietro di lui e nella corsa affannosa è mille volte inciampata, è passata incosciente accanto a meraviglie, ha mancato delle finezze d’amore a lui tanto gradite? Sì, l’amore infinito e misericordioso avrà pietà di lei, come l’ha avuta di voi, togliendovela per darvi una degna sorella maggiore. E io, dal cielo, forte dei meriti e dell’amore del Sacro Cuore, farò per voi quello che non ho saputo fare quaggiù. Chiederò al Re d’amore d’investirvi una per una col fuoco della sua carità, perché possiate essere le sue missionarie fedeli, amanti, feconde! Perché possiate dimenticarvi e vivere per lui e amarlo e farlo amare! Perché possiate essere quali il suo Vicario vi vuole: sale nel mondo insipido, luce nel mondo tenebroso, fermento nella massa rifatta pagana, aiuto alla Chiesa circondata da nemici come nei secoli più duri. Chiederò alla Madre sua e nostra che vi purifichi, vi adorni, formi in ciascuna di voi il suo divino Figliolo, affinché il Padre dei cieli, vedendovi, vi riconosca e vi accolga. Chiedo al Padre nostro s. Francesco, alla dolce maggiore sorella s. Chiara, per tutta la nostra spirituale famiglia, l’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo (e anche per i fratelli e per i sacerdoti)… la perennità dello spirito francescano autentico.
Vivete nel mondo, sorelle mie, senza nulla concedere al mondo! Lavorate senza posa, pregate senza posa, ma soprattutto amate, amate, amate! Amate Gesù, lo Sposo, e in lui solo tutto e tutti! Amate la Madonna, amate le anime e lavorate alla loro salvezza. Amate i nostri santi patroni, l’angelo custode, le anime del purgatorio. Amate la Chiesa, madre nostra e curatevi dei suoi interessi, che sono quelli di Gesù. Vi raccomando le Opere nostre attuali e le future e quelle che serviamo: Università Cattolica e Azione Cattolica. Ringrazio tutte d’ogni bontà a mio riguardo. Chiedo perdono d’ogni mia anche involontaria mancanza, ripeto a tutte il mio affetto, chiedo suffragio e do a tutte l’arrivederci in cielo.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Dio di tenerezza e di bontà,
tu che hai suscitato nella beata Armida [Barelli]
un cuore ardente d’amore
a imitazione del tuo Figlio Gesù,
concedi anche a noi di camminare con fiducia
nella vita e nella storia,
col solo desiderio di amare e farti amare.
Per Gesù Cristo tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.