VESPRI

Lunedì, 30 marzo 2026

LUNEDI
DELLA SETTIMANA AUTENTICA

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.

Se non presiede un sacerdote o un diacono:

V   Signore, ascolta la nostra preghiera.
R   E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

Cfr. Sal 26, 1

      O luce agli occhi miei, dolce Signore,
      difesa dei miei giorni.
           Come di un manto il Signore mi avvolge
           col suo fulgore e mi salva.

V   Non mi impaura la notte più fonda
      né la difficile strada.
           Come di un manto il Signore mi avvolge
           col suo fulgore e mi salva.

      O luce agli occhi miei, dolce Signore,
      difesa dei miei giorni.
           Come di un manto il Signore mi avvolge
           col suo fulgore e mi salva.

INNO

Ecco il vessillo di un Re crocifisso,
mistero di morte e di gloria:
il Signore del mondo
si spegne su un patibolo.

Straziato nelle carni,
atrocemente inchiodato,
si immola il Figlio di Dio,
vittima pura del nostro riscatto.

Colpo di lancia crudele
squarcia il suo cuore; fluisce
sangue ed acqua: è la fonte
che ogni peccato lava.

Sangue regale imporpora
lo squallore del legno:
risplende la croce e Cristo
regna da questo trono.

Salve, croce adorabile!
Su questo altare muore
la Vita e morendo ridona
agli uomini la vita.

Salve, croce adorabile,
sola nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.

O Trinità beata unico Dio,
a te si elevi la lode;
custodisci nei secoli
chi dalla croce è rinato.   Amen.

INNO

Vexílla Regis pródeunt;
fulget Crucis mystérium,
quo carne carnis Cónditor
suspénsus est patibulo.

Confixa clavis viscera,
tendens manus, vestígia;
redemptiónis grátia
hic immoláta est hóstia.

Quo vulnerátus insuper
mucróne diræ lánceæ;
ut nos laváret crimine,
manávit unda, sánguine.

Impléta sunt quæ cóncinit
David fidéli cármine,
dicéndo natiónibus:
«Regnávit a ligno Deus».

Arbor decóra et fúlgida
ornàta Regis púrpura,
elécta digno stipite
tam sancta membra tángere.

Beáta, cuius bráchiis
prétium pepéndit saéculi!
Statéra facta est córporis,
prædam tulitque Tártari.

Fundis aróma córtice,
vincis sapóre néctare
iucúnda fructu fértili
plaudis triúmpho nóbili.

Salve ara, salve victima,
de passiónis glória,
qua Vita mortem pértulit
et morte vitam réddidit.

O Crux ave, spes única
hoc passiónis témpore;
auge piis iustitiam
reisque dona véniam.

Te summa, Deus, Trinitas,
colláudet omnis spiritus;
quos per crucis mystérium
salvas, rege per saécula.   Amen.

INNO

O Croce, vessillo onorabile
di un Re crocifisso e risorto:
mistero di morte e di gloria
in Cristo, al patibolo appeso.

Straziato da chiodi spietati,
si spegne in atroce dolore:
si immola il Figlio di Dio,
offerta del nostro riscatto.

Un colpo di lancia crudele
trafigge e squarcia il suo cuore:
fluiscono sangue ed acqua
che lavano i nostri peccati.

Imporpora il sangue regale
un arido e squallido legno:
risplende la croce di Cristo,
che regna da un trono di morte.

O croce adorabile e santa,
altare che accoglie la vittima:
ci porti la Vita che muore
per dare la vita agli uomini!

O croce adorabile e santa,
sei l’unica nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.

Gesù con il Padre e lo Spirito,
a te si elevi la lode;
nei secoli tu custodisci
noi morti con te sulla croce. Amen.

RESPONSORIO

Cfr. Gb 7, 5. 7

R   Ricoperta di piaghe è la mia carne,
      raggrinzita è la mia pelle e si disfa.
           Ricòrdati, Signore,
           che un soffio è la mia vita.

V   Il mio occhio non vedrà più il bene,
      non mi scorgerà più l’occhio di chi mi vede.
           Ricòrdati, Signore,
           che un soffio è la mia vita.

SALMODIA

Salmo 34

Il Signore salva nella persecuzione

Si riunirono… e tennero consiglio per arrestare con un inganno Gesù e farlo morire (Mt 26, 3. 4).

I (1-2. 3c. 9-19)

Ant. 1   Afferra, Signore, i tuoi scudi *
             e sorgi in mio aiuto.

Signore, giudica chi mi accusa, *
     combatti chi mi combatte.

Afferra i tuoi scudi *
     e sorgi in mio aiuto.
Di’ all’anima mia: *
     «Sono io la tua salvezza».

Io invece esulterò nel Signore *
     per la gioia della sua salvezza.

Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
     che liberi il debole dal più forte, *
     il misero e il povero dal predatore?».

Sorgevano testimoni violenti, *
     mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
     una desolazione per la mia vita.

Io, quand’erano malati, vestivo di sacco, †
     mi affliggevo col digiuno, *
     riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.

Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello, *
     come in lutto per la madre mi prostravo nel dolore.

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
     si radunano contro di me per colpirmi all’improvviso.

Mi dilaniano senza posa, †
     mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
     contro di me digrignano i denti.

Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
     Libera la mia vita dalla loro violenza, *
     dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.

Ti loderò nella grande assemblea, *
     ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
     non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Afferra, Signore, i tuoi scudi *
             e sorgi in mio aiuto.

II (22.25. 27-28)

Ant. 2   Signore, mio Dio, di me non gioiscano *
             i miei nemici.

Signore, tu hai visto, non tacere; *
     Dio, da me non stare lontano.
Dèstati, svégliati per il mio giudizio, *
     per la mia causa, Signore mio Dio.

Giudicami secondo la tua giustizia, Signore mio Dio, *
     e di me non abbiano a gioire.
Non pensino in cuor loro: «Siamo soddisfatti!». *
     Non dicano: «Lo hanno divorato».

Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
     dica sempre: «Grande è il Signore *
     che vuole la pace del suo servo».

La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
     canterà la tua lode per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Signore, mio Dio, di me non gioiscano *
             i miei nemici.

Orazione

Accogli con bontà, o Padre,
le nostre preghiere:
donaci di celebrare con cuore libero e puro
la passione di Gesù Cristo, tuo Figlio,
nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

INTERCESSIONI

Nel mistero della sua morte,
il Signore ci ha ridonato la libertà e la vita.
Pieni di fiducia preghiamo:

       Tu sei, Signore, la nostra speranza.

Maestro, che hai dato ai discepoli
il nuovo comandamento della carità vicendevole,
     - aiutaci ad amare tutti come fratelli.

Redentore dell’uomo, che nel tormento della croce
ci hai insegnato la sopportazione del dolore,
     - rianima coloro che sono nella sofferenza.

Signore Gesù, con la forza dello Spirito santo
suscita nella Chiesa gli annunziatori dell’evangelo,
     - e fa’ che, agendo con coerenza,
       diventino per il mondo un segno vivo e fulgente.

Unigenito di Dio,
nella tua morte e nella tua risurrezione
hai rivelato la gloria del Padre;
     - ristoraci per tutti i secoli
       con lo splendore del tuo volto.

Verbo eterno, che doni ai credenti la vita perenne,
     - accogli i nostri defunti nel regno della tua libertà.

Forti di questa speranza,
invochiamo il Dio eterno, dicendo:

Padre nostro.

CONCLUSIONE

Per la conclusione dei Vespri si danno due casi:

A) Se la celebrazione è presieduta da un sacerdote o da un diacono, la conclusione si fa col saluto e con la benedizione in questo modo:

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.
      Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. 

V   Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito santo.
R   Amen. 

Si possono anche usare le forme di benedizione più solenni come è detto nel Messale.
Se si congeda l’assemblea, si aggiunge l’invito: 

V   Andiamo in pace.
R   Nel nome di Cristo. 


B) Nella celebrazione individuale o quando non presiede un sacerdote o un diacono, si conclude con la formula seguente:

V   Il Signore ci benedica e ci custodisca.
R   Amen. 

oppure:
V   La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
R   Amen.