UFFICIO DELLE LETTURE

Mercoledì, 14 gennaio 2026

MERCOLEDI
DELLA PRIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Dio fece le due luci grandi… e le stelle (Gn 1, 16).

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Tu che l’immensa volta del cielo
stupendamente di luce avvampi
e di vaghi colori
adorni la bellezza del creato;

tu che nel quarto giorno hai voluto
il fiammeggiante globo del sole
e l’alternante gioco della luna
e il nitido corso degli astri,

così scandendo nell’ordine il tempo
e misurando le notti
e i giorni e i mesi e gli anni,
ascolta, Padre, la nostra preghiera.

Sciogli l’orrido gelo della colpa,
rischiara il cuore degli uomini,
impreziosisci l’anima
della tua santa grazia.

Noi t’imploriamo, o Dio,
per il tuo Figlio unigenito
che regna con te nei secoli
e con lo Spirito santo. Amen.

latino

Cæli Deus sanctíssime,
qui lúcidum centrum poli
candóre pinguis ígneo
augens decóri lúmina.

Quarto die qui flámmeam
solis rotam constítuens,
lunæ minístras órdini
vagos recúrsus síderum.

Ut nóctibus vel lúmini
diremptiónis términum,
primórdiis et ménsium
signum dares notíssimum:

Illúmina cor hóminum,
abstérge sordes méntium,
resólve culpæ vínculum,
evérte moles críminum.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

La volta immensa del cielo
avvampi di luce stupenda;
tu doni colori splendenti,
bellezza per tutto il creato.

Nel tuo disegno hai voluto
il globo del sole raggiante,
di notte la candida luna,
e il nitido corso degli astri.

Ascolta la nostra preghiera,
o Padre, nel tempo che scorre:
i giorni coi mesi e con gli anni
in pace serena conduci.

Sciogliendo il gelo del male,
rischiara il cuore dell’uomo;
e l’anima rendi preziosa,
immersa in un fiume di grazia.

Unanimi noi t’imploriamo,
o Padre col Figlio unigenito,
che regna con te e con lo Spirito
nel tempo e nei secoli eterni. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Non sono impallidite ancora in cielo
l’ultime stelle, e già dal sonno, o Dio,
sorge la Chiesa a mattinar lo sposo
con animo adorante.

Così ci sia donato,
dopo la lunga notte,
di varcare le soglie del tuo regno
inni cantando a te con cuore nuovo.

O Trinità beata,
a te, suprema fonte dell’essere,
il coro dei redenti
leva felice l’inno nei secoli.   Amen.

latino

Nocte surgéntes vigilémus omnes,
semper in psalmis meditémur atque
víribus totis Dómino canámus
     dúlciter hymnos,

Ut, pio regi páriter canéntes,
cum suis sanctis mereámur aulam
íngredi cæli, simul et beátam
     dúcere vitam.

Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
     omne per ævum.   Amen.

in canto

Ancora nel cielo scintillano
le ultime stelle, o Dio,
e già la tua Chiesa dal sonno
si desta e canta allo Sposo.

Così varcheremo la soglia
del Giorno di luce infinita,
trascorsa la notte del tempo,
cantando gioiosi nel Regno.

A te, uno e trino Signore,
sorgente suprema dell’essere,
elevino tutti i redenti
un inno di festa nei secoli. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI

Cfr. Dn 3, 52-56

Ogni creatura lodi il Signore

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
     e siedi sui cherubini, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
     nei secoli dei secoli, amen, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA

Salmo 17, 2-30

Ringraziamento per la salvezza e la vittoria

In quello stesso momento ci fu un grande terremoto (Ap 11, 13).

I (2-7)

Ant. 1   Signore, mia roccia e mia fortezza.

Ti amo, Signore, mia forza, *
     Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;

mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; *
     mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.

Invoco il Signore, degno di lode, *
     e sarò salvato dai miei nemici.

Mi circondavano flutti di morte, *
     mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi, *
     già mi stringevano agguati mortali.

Nel mio affanno invocai il Signore, *
     nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce, *
     al suo orecchio pervenne il mio grido.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Signore, mia roccia e mia fortezza.

II (8-20)

Ant. 2   Il Signore mi ha liberato, perché mi vuol bene.

La terra tremò e si scosse; †
     vacillarono le fondamenta dei monti, *
     si scossero perché egli era sdegnato.

Dalle sue narici saliva fumo, †
     dalla sua bocca un fuoco divorante, *
     da lui sprizzavano carboni ardenti.

Abbassò i cieli e discese, *
     fosca caligine sotto i suoi piedi.
Cavalcava un cherubino e volava, *
     si librava sulle ali del vento.

Si avvolgeva di tenebre come di velo, *
     acque oscure e dense nubi lo coprivano.
Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi *
     con grandine e carboni ardenti.

Il Signore tuonò dal cielo, †
     l’Altissimo fece udire la sua voce: *
     grandine e carboni ardenti.

Scagliò saette e li disperse, *
     fulminò con folgori e li sconfisse.

Allora apparve il fondo del mare, *
     si scoprirono le fondamenta del mondo,
per la tua minaccia, Signore, *
     per lo spirare del tuo furore.

Stese la mano dall’alto e mi prese, *
     mi sollevò dalle grandi acque,

mi liberò da nemici potenti, †
     da coloro che mi odiavano *
     ed erano di me più forti.

Mi assalirono nel giorno di sventura, *
     ma il Signore fu mio sostegno;
mi portò al largo, *
     mi liberò perché mi vuol bene.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Il Signore mi ha liberato, perché mi vuol bene.

III (21-30)

Ant. 3   Tu salvi il popolo degli umili, o Signore, *
             e abbassi gli occhi dei superbi.

Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, *
     mi ripaga secondo l’innocenza delle mie mani;
perché ho custodito le vie del Signore, *
     non ho abbandonato empiamente il mio Dio.

I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, *
     non ho respinto da me la sua legge;
ma integro sono stato con lui *
     e mi sono guardato dalla colpa.

Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, *
     secondo l’innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.

Con l’uomo buono tu sei buono, *
     con l’uomo integro tu sei integro,
con l’uomo puro tu sei puro, *
     con il perverso tu sei astuto.

Perché tu salvi il popolo degli umili, *
     ma abbassi gli occhi dei superbi.

Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; *
     il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi lancerò contro le schiere, *
     con il mio Dio scavalcherò le mura.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Tu salvi il popolo degli umili, o Signore, *
             e abbassi gli occhi dei superbi.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per Cristo, che è via e verità,
      la divina Maestà  ci benedica.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Rm 2, 1-16

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo

Il giusto giudizio di Dio

Sei inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è secondo verità contro quelli che commettono tali cose. Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? O ti prendi gioco della ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio ti spinge alla conversione?
Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di te per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e incorruttibilità; sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono all’ingiustizia. Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male, per il giudeo prima e poi per il greco; gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il giudeo prima e poi per il greco, perché presso Dio non c’è parzialità.
Tutti quelli che hanno peccato senza la legge periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge saranno giudicati con la legge. Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati.
Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo la legge, sono legge a sé stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono.
Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.

RESPONSORIO

Cfr. Sal 138, 16; 1 Sam 16, 7; Sir 28, 15

R   Mi hanno visto i tuoi occhi, Signore,
      e tutto era scritto nel tuo libro.
           L’uomo guarda l’apparenza,
           il Signore guarda il cuore.

V   Maledetto l’uomo
      che ha sulle labbra parole benigne
      e macchina malvagità nell’animo suo.
           L’uomo guarda l’apparenza,
           il Signore guarda il cuore.

L    Benedicimi, Padre.
V   La grazia dello Spirito santo
      illumini i nostri sensi e il nostro cuore.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dalla «Lettera ai Corinzi» di san Clemente I, papa

(Capp. 59, 2 – 60, 4; 61, 3; Funk 1, 135-141)

Il Verbo di Dio che abita i cieli altissimi è fonte di sapienza

Gesù Cristo, Figlio diletto di Dio, ci ha chiamati dalle tenebre alla luce, dall’ignoranza alla conoscenza del suo nome glorioso; perché possiamo operare nel suo nome, che è all’origine di ogni cosa creata.
Per mezzo suo il Creatore di tutte le cose conservi intatto il numero dei suoi eletti, che si trovano ovunque per il mondo. Ascolti la preghiera e la supplica che ora noi di cuore gli innalziamo:
Tu hai aperto gli occhi del nostro cuore perché conoscessimo te solo, Altissimo, che abiti nei cieli altissimi, Santo tra i santi. Tu abbatti l’arroganza dei presuntuosi, disperdi i disegni dei popoli, esalti gli umili e abbatti i superbi, doni la ricchezza e la povertà, uccidi e fai vivere, benefattore unico degli spiriti e Dio di ogni carne (cfr. Is 57, 15; 13, 1; Sal 32, 10, ecc.). Tu scruti gli abissi, conosci le azioni degli uomini, aiuti quanti sono in pericolo, sei la salvezza di chi è senza speranza, il creatore e il vigile pastore di ogni spirito. Tu dai incremento alle nazioni della terra e tra tutte scegli coloro che ti amano per mezzo del tuo Figlio diletto Gesù Cristo, per opera del quale ci hai istruiti, santificati, onorati.
Ti preghiamo, o Signore, sii nostro aiuto e sostegno. Libera quelli tra noi che si trovano nella tribolazione, abbi pietà degli umili, rialza i caduti, vieni incontro ai bisognosi, guarisci i malati, riconduci i traviati al tuo popolo. Sazia chi ha fame, libera i nostri prigionieri, solleva i deboli, dà coraggio a quelli che sono abbattuti.
Tutti i popoli conoscano che tu sei il Dio unico, che Gesù Cristo è tuo Figlio, e noi «tuo popolo e gregge del tuo pascolo» (Sal 78, 13).
Tu con la tua azione ci hai manifestato il perenne ordinamento del mondo. Tu, o Signore, hai creato la terra e resti fedele per tutte le generazioni. Sei giusto nei giudizi, ammirabile nella fortezza, incomparabile nello splendore, sapiente nella creazione e provvido nella tua conservazione, buono in tutto ciò che vediamo e fedele verso coloro che confidano in te, o Dio benigno e misericordioso. Perdona a noi iniquità e ingiustizie, mancanze e negligenze.
Non tener conto di ogni peccato dei tuoi servi e delle tue serve, ma purificaci nella purezza della tua verità e guida i nostri passi, perché camminiamo nella pietà, nella giustizia e nella semplicità del cuore, e facciamo ciò che è buono e accetto davanti a te e a quelli che ci guidano.
O Signore e Dio nostro, fa’ brillare il tuo volto su di noi perché possiamo godere dei tuoi beni nella pace, siamo protetti dalla tua mano potente, liberati da ogni peccato con la forza del tuo braccio eccelso, e salvati da coloro che ci odiano ingiustamente.
Dona la concordia e la pace a noi e a tutti gli abitanti della terra, come le hai date ai nostri padri, quando ti invocavano pienamente nella fede e nella verità. Tu solo, o Signore, puoi concederci questi benefici e doni più grandi ancora.
Noi ti lodiamo e ti benediciamo per Gesù Cristo, sommo sacerdote, e avvocato delle nostre anime. Per mezzo di lui salgano a te l’onore e la gloria ora, per tutte le generazioni e nei secoli dei secoli. Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Guarda, o Dio, la nostra debolezza:
soccorri con il vigore della tua misericordia
chi senza di te non si regge.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:

Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.