UFFICIO DELLE LETTURE
Giovedì, 04 dicembre 2025
GIOVEDI
DELLA TERZA SETTIMANA DI AVVENTO
V O Dio, vieni a salvarmi.
R Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:
Al quinto giorno tutto ciò che vive
hai tratto, o Dio, dall’acque primordiali:
guizzano i pesci nel mare,
gli uccelli si rincorrono nell’aria.
Nati nell’onda del santo lavacro,
rigeneràti dal sangue di Cristo,
serbaci liberi e puri
nella preziosa vita della grazia.
Non ci avvilisca la colpa
né la superba innocenza ci illuda,
il cuore nell’orgoglio non si esalti
né si deprima per le sue cadute.
Così ti implora il tuo popolo, o Padre,
per Cristo Redentore
che nello Spirito santo
regna con te nei secoli. Amen.
latino
Magnæ Deus poténtiæ,
qui ex aquis ortum genus
partim remíttis gúrgiti,
partim levas in áera,
Demérsa lymphis ímprimens,
subvécta cælis írrogans,
ut, stirpe una pródita,
divérsa répleant loca:
Largíre cunctis sérvulis,
quos mundat unda sánguinis,
nescíre lapsus críminum
nec ferre mortis tædium,
Ut culpa nullum déprimat,
nullum levet iactántia,
elísa mens ne cóncidat,
eláta mens ne córruat.
Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu. Amen.
in canto
Dall’ampia distesa dell’acqua
hai tratto, Signore, i viventi:
gli uccelli veloci nell’aria
e i pesci guizzanti nel mare.
Rinati nel santo lavacro,
salvati dal sangue di Cristo,
conservaci liberi e puri
in vita preziosa di grazia.
Il male non spenga fiducia,
nel bene viviamo umilmente;
il cuore rifugga da orgoglio
né mai lo deprima la colpa.
O Padre, così ti imploriamo
per Cristo Gesù Redentore,
che insieme allo Spirito santo
con te vive e regna in eterno. Amen.
INNO
Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:
Vita di tutti, Cristo Redentore,
o Giudice tremendo, unico Re,
odi pietoso la supplica e accogli
benignamente il canto.
Grata la lode nella notte ascenda
a te, divina Luce,
e l’eco dell’eterna melodia
consoli e allieti i cuori.
Di gioiosa innocenza adorna i giorni,
pensieri ispira di vita immortale,
in ogni azione nostra
sfavilli la tua gloria.
A te, suprema fonte dell’essere,
o Trinità beata,
la Chiesa dei redenti
leva felice l’inno nei secoli. Amen.
latino
O sator rerum, reparátor ævi,
Christe, rex regum, metuénde censor,
tu preces nostras paritérque laudes
súscipe clemens.
Noctis en cursu tibi vota laudum
pángimus; præsta tibi sint ut apta,
nosque concéntu réfove perénni,
lúminis auctor.
Da dies nobis probitáte faustos
mortis ignáram tribuéndo vitam,
semper ut nostros tua sit per actus
glória perpes.
Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
omne per ævum. Amen.
in canto
Di tutti sei vita, Signore,
o unico Re, nostro Giudice:
tu, mite, ascolta la supplica,
accogli benevolo il canto.
La lode notturna innalziamo
a te che sei Luce divina,
e l’eco dei cori celesti
consoli e allieti i cuori.
Concedi gioiosa innocenza,
pensieri di cielo ispira;
sfavilli la gloria immortale
in ogni azione terrena.
A te, uno e trino Signore,
sorgente suprema dell’essere,
elevino tutti i redenti
un inno di festa nei secoli. Amen.
CANTICO DEI TRE GIOVANI
Cfr. Dn 3, 52-56
Ogni creatura lodi il Signore
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
e siedi sui cherubini, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli, amen, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
SALMODIA
Salmo 88, 39-53
Lamento sulla rovina della casa di Davide
Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc 1, 69).
IV (39-46)
Ant. 1 Non far trionfare, o Signore, *
la destra dei nostri nemici.
Tu, Signore, lo hai respinto e ripudiato, *
ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai rotto l’alleanza con il tuo servo, *
hai profanato nel fango la sua corona.
Hai abbattuto tutte le sue mura, *
e diroccato le sue fortezze;
tutti i passanti lo hanno depredato, *
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, *
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
Hai smussato il filo della sua spada *
e non l’hai sostenuto nella battaglia.
Hai posto fine al suo splendore, *
hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza *
e lo hai coperto di vergogna.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 1 Non far trionfare, o Signore, *
la destra dei nostri nemici.
V (47-53)
Ant. 2 Ricòrdati, o Signore,
le tue grazie di un tempo, *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide.
Fino a quando, Signore, continuerai a tenerti nascosto, *
arderà come fuoco la tua ira?
Ricorda quant’è breve la mia vita. *
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Quale vivente non vedrà la morte, *
sfuggirà al potere degli inferi?
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
Ricorda, Signore, l’oltraggio dei tuoi servi: *
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, *
insultano i passi del tuo consacrato.
Benedetto il Signore in eterno. *
Amen, amen.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 2 Ricòrdati, o Signore,
le tue grazie di un tempo, *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide.
Salmo 89
Su di noi sia la bontà del Signore
Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo (2Pt 3, 8).
Ant. 3 Si manifesti ai tuoi servi *
la tua opera, o Signore.
Signore, tu sei stato per noi un rifugio *
di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti †
e la terra e il mondo fossero generati, *
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere *
e dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato, *
come un turno di veglia nella notte.
Li annienti: li sommergi nel sonno; *
sono come l’erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
alla sera è falciata e dissecca.
Perché siamo distrutti dalla tua ira, *
siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *
finiamo i nostri anni come un soffio.
Gli anni della nostra vita sono settanta, *
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
passano presto e noi ci dileguiamo.
Chi conosce l’impeto della tua ira, *
e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
Insegnaci a contare i nostri giorni *
e giungeremo alla sapienza del cuore.
Volgiti, Signore; fino a quando? *
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
e la tua gloria ai loro figli.
Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: †
rafforza per noi l’opera delle nostre mani, *
l’opera delle nostre mani rafforza.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 3 Si manifesti ai tuoi servi *
la tua opera, o Signore.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
V Tu sei benedetto, Signore.
R Amen.
L Benedicimi, Padre.
V Per Cristo, che è via e verità,
la divina Maestà ci benedica.
R Amen.
PRIMA LETTURA
Is 10, 12-21
Dal libro del profeta Isaia
Il giorno del Signore
Quando il Signore avrà terminato tutta l’opera sua sul monte Sion e a Gerusalemme, punirà l’operato orgoglioso della mente del re di Assiria e ciò di cui si gloria l’alterigia dei suoi occhi.
Poiché ha detto:
«Con la forza della mia mano ho agito
e con la mia sapienza, perché sono intelligente;
ho rimosso i confini dei popoli
e ho saccheggiato i loro tesori,
ho abbattuto come un gigante
coloro che sedevano sul trono.
La mia mano, come in un nido, ha scovato
la ricchezza dei popoli.
Come si raccolgono le uova abbandonate,
così ho raccolto tutta la terra;
non vi fu battito d’ala,
nessuno apriva il becco o pigolava».
Può forse vantarsi la scure
con chi taglia per suo mezzo
o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?
Come se un bastone volesse brandire chi lo impugna
e una verga sollevare ciò che non è di legno!
Perciò il Signore, Dio degli eserciti,
manderà una peste contro le sue più valide milizie;
sotto ciò che è suo vanto arderà un bruciore
come bruciore di fuoco;
esso consumerà anima e corpo
e sarà come un malato che sta spegnendosi.
La luce di Israele diventerà un fuoco,
il suo santuario una fiamma;
essa divorerà e consumerà
rovi e pruni in un giorno,
la magnificenza della sua selva e del suo giardino;
il resto degli alberi nella selva
si conterà facilmente,
persino un ragazzo potrebbe farne il conto.
In quel giorno il resto di Israele
e i superstiti della casa di Giacobbe
non si appoggeranno più su chi li ha percossi,
ma si appoggeranno sul Signore,
sul Santo di Israele, con lealtà.
Tornerà il resto,
il resto di Giacobbe, al Dio forte.
RESPONSORIO
Cfr. Is 43, 25; Sal 80, 9-10
R Ascolta, Israele:
ecco vengo io, il Signore.
Io cancellerò i peccati del tuo popolo.
V Israele se tu mi ascoltassi!
Non ci sia in mezzo a te un altro dio,
e non prostrarti a un dio straniero.
Io cancellerò i peccati del tuo popolo.
L Benedicimi, Padre.
V La grazia dello Spirito santo
illumini i nostri sensi e il nostro cuore.
R Amen.
SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(S. Bernardi opera, In adventu Domini, III, 1-2. 4:
IV, Ed. Cistercienses, 175-177)
Il mistero della venuta del Signore
Se nell’avvento del Signore, che stiamo celebrando, considero chi è colui che viene, resto sorpreso per la grandezza della maestà. Se considero invece chi sono coloro ai quali egli viene, sono confuso da tanta degnazione.
Senz’altro rimangono stupefatti gli angeli per questa novità, vedendo al di sotto di sé colui che mai non cessano di adorare sopra di sé, essi che certo ascendono ormai e discendono verso il Figlio dell’uomo (cfr. Gv 1, 51).
Se penso al motivo per cui è venuto, cerco, per quanto mi è possibile, di misurare l’incomparabile ampiezza della carità. Se rifletto sul modo, vi riconosco l’esaltazione della condizione umana. Il Creatore e Signore dell’universo è venuto infatti presso gli uomini, è venuto per gli uomini, è venuto come uomo. Qualcuno potrebbe dire: Come si può affermare che sia venuto, dal momento che fu sempre dappertutto? È vero che era nel mondo, che il mondo è stato fatto per mezzo di lui, e tuttavia il mondo non lo conobbe (cfr. Gv 1, 10). Quindi non è venuto colui che era lontano, ma apparve colui che era nascosto. Perciò rivestì la forma umana, nella quale potesse farsi conoscere, colui che abita in una luce inaccessibile (cfr. 1Tm 6, 16).
Non è indecoroso per la maestà apparire nella propria somiglianza che dall’inizio aveva creato, né è indegno di Dio presentarsi in immagine a coloro dai quali non poteva essere riconosciuto nella propria sostanza.
Così, colui che aveva creato l’uomo a propria immagine e somiglianza, diventato uomo, si fece riconoscere dagli uomini.
Con solenne memoria ogni anno la Chiesa celebra la venuta di tanta maestà, di tanta umiltà, di così grande carità, di così alta nostra glorificazione.
Voglia il cielo che tale memoria, celebrata una volta l’anno, sia celebrata incessantemente e sempre più degnamente!
Noi conosciamo tre venute del Signore: presso gli uomini, negli uomini, a giudizio degli uomini. Egli viene presso tutti indistintamente, ma non ugualmente in tutti e nel giudizio di tutti.
Il primo e il terzo avvento sono noti, in quanto manifesti; il secondo è invece spirituale e occulto, e di esso il Signore medesimo dice: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e noi verremo a lui e porremo la nostra dimora presso di lui» (Gv 14, 23). Beato, Signore Gesù, colui presso il quale dimorerai!
LAUS ANGELORUM MAGNA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
Signore Dio, Re del cielo.
Dio Padre onnipotente, *
Gesù Cristo e Spirito santo.
Signore Dio, *
Figlio del Padre.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
abbi pietà di noi.
Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
e dalle tentazioni.
Perché tu solo il santo, *
tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.
Ogni giorno ti benediciamo, *
e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Benedetto sei tu, Signore; *
mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
e perdona tutti i miei peccati.
Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
mi aiutino i tuoi giudizi.
Come pecora smarrita vado errando; *
cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
perché siamo troppo infelici: *
aiutaci, Dio, nostra salvezza.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.
LAUS ANGELORUM MAGNA
Glória in excélsis Deo *
et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.
Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
Dómine Deus rex cæléstis.
Deus Pater omnípotens, *
Iesu Christe et sancte Spíritus.
Dómine Deus, *
Fílius Patris.
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
miserére nobis.
Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
a tentatiónibus.
Quia tu solus sanctus, *
tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.
Per síngulos dies benedícimus te, *
et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto, *
sine peccáto nos custodíre.
Benedíctus es, Dómine, *
doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
et dimítte ómnia peccáta mea.
Eructábunt lábia mea hymnum, *
hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
et iudícia tua adiuvábunt me.
Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.
Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
quia páuperes factin sumus nimis, *
ádiuva nos, Deus salutáris noster.
Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum. Amen.
Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.
ORAZIONE
Il tuo popolo, o Padre,
si appresti a celebrare con spirituale letizia
l’annua memoria dell’amore immenso,
che mosse il nostro Creatore
ad assumere la fragilità della nostra natura
e a discendere nel mondo per liberarci.
Per lui, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:
Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
V Benediciamo il Signore.
R Rendiamo grazie a Dio.