VESPRI

Martedì, 25 novembre 2025

BEATA ENRICHETTA ALFIERI, VERGINE
Memoria facoltativa

PRIMI VESPRI

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.

Se non presiede un sacerdote o un diacono:

V   Signore, ascolta la nostra preghiera.
R   E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

Cfr. Est 8, 16. 15

      Luce nuova rifulge
      sul popolo redento.
           Questo è giorno di gioia,
           di gloria e di trionfo.

V   Nella città di Dio
      grande è la festa.
           Questo è giorno di gioia,
           di gloria e di trionfo.

      Luce nuova rifulge
      sul popolo redento.
           Questo è giorno di gioia,
           di gloria e di trionfo.

INNO

Discepola vera di Cristo,
irreprensibile apparve;
amò sopra ogni cosa il suo Signore:
vive con lui felice.

La sua fede rifulse,
di carità infiammata:
passò tra noi come un lieto prodigio,
ora nel cielo è vestita di gloria.

In questo nostro esilio
conobbe l’amaro del pianto;
nella patria il suo spirito si inebria
della letizia di Dio.

Alla divina Trinità sia lode,
che dei beati ascolta la preghiera
e sull’aspro sentiero della vita
tutti ci guida al regno. Amen.

INNO

Hæc vera Christi fámula, 
invénta sine mácula, 
Deum amávit sédula, 
cum quo regnat per sæcula.

Igne flagrábat fídei, 
amóre succénsa Dei: 
signis effúlgens váriis, 
cæli potítur præmiis.

Hæc de valle misériæ 
in pátriam lætitiæ 
ad summum Regem glóriæ 
læta pervénit hódie.

Laus uni Deo et trino, 
qui nos beátæ précibus, 
perácto vitæ término, 
coniúngat cæli cívibus. Amen.

INNO

Discepola vera di Cristo, 
in fede costante è vissuta;
amò il suo Signore ogni giorno 
e vive con lui nella gloria.

Rifulse nel suo cammino
di fede e di amore infiammato: 
passò come un lieto prodigio, 
nel cielo è vestita di luce.

Nel nostro esilio terreno 
conobbe l’amaro del pianto; 
in Dio si inebria il suo cuore 
immerso in eterna letizia.

A te, Trinità, noi cantiamo 
che mite ascolti i beati:
ci guidi sull’aspro sentiero
che giunge alla casa del regno. Amen.

NOTIZIA DELLA BEATA

Maria Angela Alfieri nacque il 23 febbraio 1891 a Borgo Vercelli e ricevette in famiglia una solida educazione cristiana. A 22 anni vestì l’abito religioso tra le suore della Carità di santa Giovanna Antida Thouret, assumendo il nome di Enrichetta. 
Conseguito il diploma di abilitazione all’insegnamento elementare, fu destinata come insegnante all’Asilo «Mora» di Vercelli, ma dovette troncare l’insegnamento a causa di una gravissima malattia, che la costrinse a letto per tre anni. 
Per volere dei superiori l’inferma venne portata a Lourdes. Da questo pellegrinaggio non venne subito la guarigione, ma suor Enrichetta trovò la forza di continuare a soffrire con dignità e con amore. All’inizio del 1923 le sue condizioni di salute si aggravarono in modo preoccupante, ma, improvvisamente, il 25 febbraio 1923, dopo aver sorseggiato l’acqua di Lourdes, ottenne una completa guarigione. Per sottrarla all’entusiasmo e alla curiosità della gente il 24 maggio di quello stesso anno venne destinata a Milano presso la sezione femminile del carcere di San Vittore. 
A contatto con ogni tipo di umanità sofferente, ferita per le colpe commesse e dominata dal rancore e, talvolta, dalla disperazione, passò con il suo sorriso, che parlava al cuore di quelle donne infelici. 
Nel settembre del 1943, sotto il Comando tedesco, il carcere si riempì di prigionieri politici e di ebrei, che venivano trattati con atti di ferocia inaudita. Suor Enrichetta svolse un’attività nascosta, prudente e intelligente, per soccorrere quegli sventurati, fino a quando, scoperta dall’autorità del carcere, sperimentò l’orrore della prigione e la minaccia di una condanna alla morte o alla deportazione. 
Nel terrore che l’opprimeva si affidò al Signore, ripetendo nella preghiera: «Signore, dammi la forza che mi manca». Scarcerata per l’intervento del beato cardinal Schuster, venne confinata in una casa per disabili a Grumello del Monte in provincia di Bergamo. 
Al termine della guerra riprese la sua missione nel carcere di Milano con immutato amore e dedizione, tanto da essere chiamata «mamma di san Vittore» e «angelo della bontà». Morì il 23 novembre 1951 e le sue spoglie riposano a Milano nella Chiesa della Piccola Casa San Giuseppe. È stata beatificata da papa Benedetto XVI il 26 giugno 2011.

SALMODIA

Salmo 48

Pericolo delle ricchezze

Difficilmente un ricco entra nel regno dei cieli (Mt 19, 23).

I (1-13)

Ant. 1   Ascoltate, popoli tutti, *
             porgete orecchio, abitanti del mondo.

Ascoltate, popoli tutti, *
     porgete orecchio, abitanti del mondo,
voi nobili e gente del popolo, *
     ricchi e poveri insieme.

La mia bocca esprime sapienza, *
     il mio cuore medita saggezza;
porgerò l’orecchio a un proverbio, *
     spiegherò il mio enigma sulla cetra.

Perché temere nei giorni tristi, *
     quando mi circonda la malizia dei perversi?
Essi confidano nella loro forza, *
     si vantano della loro grande ricchezza.

Nessuno può riscattare sé stesso, *
     o dare a Dio il suo prezzo.

Per quanto si paghi il riscatto di una vita, †
     non potrà mai bastare *
     per vivere senza fine, e non vedere la tomba.

Vedrà morire i sapienti; †
     lo stolto e l’insensato periranno insieme *
     e lasceranno ad altri le loro ricchezze.

Il sepolcro sarà loro casa per sempre, †
     loro dimora per tutte le generazioni, *
     eppure hanno dato il loro nome alla terra.

Ma l’uomo nella prosperità non comprende, *
     è come gli animali che periscono.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Ascoltate, popoli tutti, *
             porgete orecchio, abitanti del mondo.

L’umana ricchezza non salva

Stolto, quello che hai preparato di chi sarà? Beato chi arricchisce davanti a Dio (Lc 12, 20. 21).

II (14-21)

Ant. 2   Accumulate come vostro tesoro
             frutti di buone opere *
             per la vita eterna.

Questa è la sorte di chi confida in sé stesso, *
     l’avvenire di chi si compiace nelle sue parole.
Come pecore sono avviati agli inferi, *
     sarà loro pastore la morte;

scenderanno a precipizio nel sepolcro, †
     svanirà ogni loro parvenza: *
     gli inferi saranno la loro dimora.

Ma Dio potrà riscattarmi, *
     mi strapperà dalla mano della morte.

Se vedi un uomo arricchirsi, non temere, *
     se aumenta la gloria della sua casa.
Quando muore, con sé non porta nulla, *
     né scende con lui la sua gloria.

Nella sua vita si diceva fortunato: *
     «Ti loderanno, perché ti sei procurato del bene».

Andrà con la generazione dei suoi padri *
     che non vedranno mai più la luce.

L’uomo nella prosperità non comprende, *
     è come gli animali che periscono.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Accumulate come vostro tesoro
             frutti di buone opere *
             per la vita eterna.

PRIMA ORAZIONE

O Dio di bontà e di misericordia, 
ascolta la preghiera dei tuoi figli 
e concedi come premio il tuo regno 
a quanti aspettano la venuta del Redentore, 
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA

Lc 1, 46-55

Esultanza dell'anima nel Signore

Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio (S. Ambrogio).

Lc 1, 46-55

Ant.   Venite, benedetti dal Padre mio,
          riceverete in eredità il regno preparato per voi
          fin dalla creazione del mondo, *
          perché ero malato e mi avete visitato,
          ero in carcere e siete venuti a trovarmi.

L'anima mia magnifica il Signore *
     e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà  della sua serva. *
     D'ora in poi tutte le generazioni
          mi chiameranno beata. 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
     e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
     si stende su quelli che lo temono. 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
     ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
     ha innalzato gli umili; 

ha ricolmato di beni gli affamati, *
     ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
     ricordandosi della sua misericordia, 

come aveva promesso ai nostri padri, *
     ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. 

Gloria. 

L'anima mia magnifica il Signore.

Ant.   Venite, benedetti dal Padre mio,
          riceverete in eredità il regno preparato per voi
          fin dalla creazione del mondo, *
          perché ero malato e mi avete visitato,
          ero in carcere e siete venuti a trovarmi.
          Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

SECONDA ORAZIONE

Padre onnipotente e misericordioso, 
accendi nei nostri cuori la fiamma viva del tuo amore, 
perché, come la beata Enrichetta, vergine, 
sappiamo sempre riconoscere nei sofferenti il Figlio tuo, 
mandato a portare ai poveri il lieto annuncio 
e a proclamare ai prigionieri la liberazione, 
testimoniando con gioia la sua carità infinita. 
Per Cristo nostro Signore.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO

Bussa alla porta, perché la porta è Cristo! Bussa alla porta della parola, perché ti sia aperta la via per esprimere il mistero di Cristo e per trovare i tesori della sapienza che sono nascosti in Cristo! (S. Ambrogio).

R   Puri d’ogni antica colpa
      e risorti a nuova vita,
      la parola di Cristo ci rianima.
           Forti nella speranza,
           verso il regno di Dio pellegriniamo.

V   Più non ceda al vecchio inganno
      chi è rinato al sacro fonte;
      di ciò che passa non subiamo il fascino.
           Forti nella speranza,
           verso il regno di Dio pellegriniamo.

Orazione

Ci illumini, Padre, il fulgore della sapienza eterna 
poi che siamo stati mondati da ogni crimine; 
e i tuoi doni di grazia 
ci proteggano e ci diano coraggio 
fino al giorno della venuta del Redentore, 
che vive e regna nei secoli dei secoli.

INTERCESSIONI

Rivolgiamo a Dio la nostra supplica 
per mezzo di Cristo, 
che è glorificato nei suoi santi: 

       Rendici santi, Signore, perché tu sei santo.

Tu che eleggi la debolezza
per confondere la forza del mondo,
     - aiutaci a stimare e ad amare
       gli umili e i poveri.

Tu che hai effuso il tuo Spirito sulla beata Enrichetta [Alfieri]
     - rendi i cristiani attenti
       alle necessità di tutti gli uomini.

Ascolta le preghiere delle tue serve
che tutte a Cristo si sono donate:
     - fa' che richiamino sempre al mondo
       la tua presenza di salvezza.

Le tue sante sono state di esempio
a tutta la Chiesa;
     - le madri di famiglia guardino sempre
       al loro modello di vita.

Ricòrdati di tutti quelli che oggi
hanno chiuso gli occhi alla luce terrena;
     - ammettili con gli angeli e i santi
       nella tua casa.

Chiamàti a vivere in Cristo,
apriamo il nostro cuore al Padre, dicendo:

Padre nostro.

CONCLUSIONE

Per la conclusione dei Vespri si danno due casi:

A) Se la celebrazione è presieduta da un sacerdote o da un diacono, la conclusione si fa col saluto e con la benedizione in questo modo:

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.
      Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. 

V   Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito santo.
R   Amen. 

Si possono anche usare le forme di benedizione più solenni come è detto nel Messale.
Se si congeda l’assemblea, si aggiunge l’invito: 

V   Andiamo in pace.
R   Nel nome di Cristo. 


B) Nella celebrazione individuale o quando non presiede un sacerdote o un diacono, si conclude con la formula seguente:

V   Il Signore ci benedica e ci custodisca.
R   Amen. 

oppure:
V   La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
R   Amen.