UFFICIO DELLE LETTURE
Lunedì, 06 ottobre 2025
LUNEDI
DELLA VENTISETTESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
V O Dio, vieni a salvarmi.
R Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:
Sommo Creatore dei lucenti cieli,
o immenso Dio che dividendo l’acque,
offri alla bruna terra
le fresche piogge e l’ardore del sole,
dall’alto manda sull’anima nostra
la divina rugiada della grazia,
né, seducendoci con nuovi inganni,
ci mortifichi più l’antico errore.
Alla tua luce la fede
attinga la provvida luce
che ogni miraggio disperda
e dissipi ogni tenebra.
Ascolta, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo Signore
che regna con te nei secoli
e con lo Spirito santo. Amen.
latino
Imménse cæli Cónditor,
qui, mixta ne confúnderent,
aquæ fluénta dívidens,
cælum dedísti límitem,
Firmans locum cæléstibus
simúlque terræ rívulis,
ut unda flammas témperet,
terræ solum ne díssipet:
Infúnde nunc, piíssime,
donum perénnis grátiæ,
fraudis novæ ne cásibus
nos error átterat vetus.
Lucem fides invéniat,
sic lúminis iubar ferat;
hæc vana cuncta térreat,
hanc falsa nulla cómprimant.
Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu. Amen.
In canto
O sommo Creatore dei cieli,
sapiente dividi le acque,
offrendo alla terra feconda
le piogge e l’ardore del sole.
Dall’alto discenda sull’anima
divina rugiada di grazia;
tornando con nuovi inganni,
non rechi la morte il Maligno.
Al tuo splendore la fede
attinga la provvida luce,
che ogni miraggio disperda
e dissipi tutte le tenebre.
O Padre, la nostra preghiera
ascolta per Cristo Signore,
che insieme alla Spirito santo
con te vive e regna in eterno. Amen.
INNO
Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:
Ristorate le membra affaticate,
i servi tuoi si lèvano;
vieni ed accogli, o Dio,
la prima voce dei tuoi figli oranti.
Lieto ti loda il labbro,
il cuore ardente ti chiama:
all’operosa vita che riprende
presiedi e benedici.
La stella del mattino
vince la notte, alla crescente luce
la tenebra nel bel sereno sfuma:
il male così ceda alla tua grazia.
A te concorde sale la supplica:
strappa dai cuori ogni fibra colpevole,
e l’animo redento
celebrerà in eterno la tua gloria.
Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito santo
domina e vive nei secoli. Amen.
latino
Somno reféctis ártubus,
spreto cubíli, súrgimus:
nobis, Pater, canéntibus
adésse te depóscimus.
Te lingua primum cóncinat,
te mentis ardor ámbiat,
ut áctuum sequéntium
tu, sancte, sis exórdium.
Cedant tenébræ lúmini
et nox diúrno síderi,
ut culpa, quam nox íntulit,
lucis labáscat múnere.
Precámur ídem súpplices
noxas ut omnes ámputes,
et ore te canéntium
laudéris in perpétuum.
Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu. Amen.
in canto
La notte ha donato ristoro
e lieti i tuoi figli si levano;
accogli benevolo, o Padre,
la lode in attesa del giorno.
Con gioia il labbro si schiude,
il cuore ardente ti chiama:
al nostro lavoro presiedi
e dona il tuo amore fecondo.
La stella del primo mattino
è segno di luce crescente
che vince serena le tenebre:
così la tua grazia il male!
Concorde a te sale la supplica:
tu strappa dai cuori ogni colpa,
e l’animo nostro redento
ti celebri oggi e in eterno.
Ascoltaci, Padre pietoso,
per Cristo Gesù, tuo Figlio
che regna Signore per sempre,
unito allo Spirito santo. Amen.
CANTICO DEI TRE GIOVANI
Cfr. Dn 3, 52-56
Ogni creatura lodi il Signore
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
e siedi sui cherubini, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
Come era nel principio e ora e sempre
nei secoli dei secoli, amen, *
degno di lode e di gloria nei secoli.
SALMODIA
Salmo 49
Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (Cfr. Mt 5, 17).
I (1-6)
Ant. 1 Parla il Signore, ascoltiamolo; *
il cielo annunzia la sua giustizia.
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
cònvoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall’alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli *
che hanno sancito con me l’alleanza offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 1 Parla il Signore, ascoltiamolo; *
il cielo annunzia la sua giustizia.
II (7-15)
Ant. 2 Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti.
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 2 Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti.
III (16-23)
Ant. 3 Chi offre il sacrificio di lode, *
questi onora il Signore.
All’empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch’io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
Ant. 3 Chi offre il sacrificio di lode, *
questi onora il Signore.
Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.
V Tu sei benedetto, Signore.
R Amen.
L Benedicimi, Padre.
V Per Cristo, che è via e verità,
la divina Maestà ci benedica.
R Amen.
PRIMA LETTURA
Is 30, 1-5. 8-18
Dal libro del profeta Isaia
Inutilità delle alleanze fatte con altri popoli
Guai a voi, figli ribelli
– oracolo del Signore –
che fate progetti
da me non suggeriti,
vi legate con alleanze
che io non ho ispirato
così da aggiungere peccato a peccato.
Siete partiti per scendere in Egitto
senza consultarmi,
per mettervi sotto la protezione del faraone,
per ripararvi all'ombra dell'Egitto.
La protezione del faraone
sarà la vostra vergogna
il riparo all'ombra dell'Egitto
la vostra confusione.
Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis
e i messaggeri avranno raggiunto Canès,
tutti saranno delusi di un popolo
che non gioverà loro,
che non porterà né aiuto né vantaggio
ma solo confusione e ignominia.
Su, vieni, scrivi questo
su una tavoletta davanti a loro,
incidilo sopra un documento,
perché resti per il futuro
in testimonianza perenne.
Poiché questo è un popolo ribelle,
sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare
la legge del Signore.
Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»
e ai profeti: «Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!
Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero,
toglieteci dalla vista il Santo di Israele».
Pertanto dice il Santo di Israele:
«Poiché voi rigettate questo avvertimento
e confidate nella perversità e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno,
ebbene questa colpa diventerà per voi
come una breccia che minaccia rovina,
che sporge su un alto muro,
il cui crollo avviene in un attimo, improvviso,
e si infrange come un vaso di creta,
frantumato senza misericordia,
così che non si trova tra i suoi frantumi
neppure un coccio
con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna».
Poiché dice il Signore Dio,
il Santo di Israele:
«Nella conversione e nella calma
sta la vostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la vostra forza».
Ma voi non avete voluto,
anzi avete detto: «No,
noi fuggiremo su cavalli».
– Ebbene, fuggite! –
«Cavalcheremo su destrieri veloci».
– Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori. –
Mille si spaventeranno per la minaccia di uno,
per la minaccia di cinque vi darete alla fuga,
finché resti di voi qualcosa
come un palo sulla cima di un monte
e come un'asta sopra una collina.
Eppure il Signore aspetta per farvi grazia,
per questo sorge per aver pietà di voi,
perché un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui!
RESPONSORIO
Cfr. Is 30, 15; Sal 145, 3. 6. 7
R Non confidate nei potenti,
in un uomo che non può salvare:
nella conversione e nella calma
sta la nostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la nostra forza.
V Il Signore è fedele per sempre,
rende giustizia agli oppressi:
nella conversione e nella calma
sta la nostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la nostra forza.
L Benedicimi, Padre.
V La grazia dello Spirito santo
illumini i nostri sensi e il nostro cuore.
R Amen.
SECONDA LETTURA
Dal trattato su «Il sacerdozio» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(V, 4: PG 48, 674)
Il sacerdote sia come il padre con i figli
Bisogna mostrare grandezza d'animo non solo sino al disprezzo delle lodi ma anche andare oltre, perché il risultato non sia incompleto.
Che cosa d'altro bisogna dunque disprezzare? Il malanimo e l'invidia.
Le calunnie infondate (il capo necessariamente deve sopportare i rimproveri irragionevoli) né vanno temute oltre misura né vanno semplicemente trascurate. Bisogna invece anche se false e fatte da persone di poco conto, che si cerchi subito di soffocarle. Nulla fa crescere la fama buona o cattiva più della folla incontrollabile. Abituata ad ascoltare e a parlare senza riflettere, ripete superficialmente tutto ciò che capita, senza considerare se sia veritiero. Non bisogna disprezzare la massa, ma troncare subito i sospetti malevoli appena cominciano, convincendo gli accusatori, anche se dei più irragionevoli, e non trascurare nulla che serva a dissipare la cattiva fama. Se pur avendo fatto tutto ciò i calunniatori non vogliono persuadersi, allora è da disprezzarli. Se uno giunge ad abbattersi d'animo per tali vicende, non potrà mai fare nulla di generoso e di ammirevole. L'avvilimento e i continui pensieri possono abbattere la forza d'animo e condurlo alla estrema impotenza.
Bisogna che il sacerdote si comporti con i suoi fedeli come un padre si comporta con i figli in assai tenera età. E come non ci curiamo se ci ingiuriano e ci percuotono e se piangono e nemmeno facciamo gran conto quando ridono e si rallegrano, così non è da gonfiarsi per le lodi né avvilirsi per i biasimi dei fedeli quando avvengono gratuitamente.
Ciò è difficile, o caro, e forse anche, credo, impossibile. Il non rallegrarsi se lodato, non so se ad uno degli uomini sia mai riuscito. Chi se ne compiace è naturale che desideri accumulare lodi. E chi desidera accumulare lodi è naturale che sia rattristato, si crucci, si agiti e si affligga profondamente per gli insuccessi. Come quelli che godono nell'essere ricchi, se cadono in miseria si avviliscono e abituati a vivere nelle delizie non sopportano di vivere frugalmente, così quelli che amano gli encomi, non solo quando vengono ingiustamente criticati, ma anche quando non sono continuamente lodati, si sentono languire l'anima come per fame, soprattutto se allevati nelle lodi o sentono che altri sono applauditi.
Quali lotte e quali dispiaceri credi non abbia chi con tale ambizione va al cimento del magistero? Come il mare non è mai senza flutti, così la sua anima non è mai senza pensieri e incubo.
LAUS ANGELORUM MAGNA
Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
e pace in terra agli uomini di buona volontà.
Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
Signore Dio, Re del cielo.
Dio Padre onnipotente, *
Gesù Cristo e Spirito santo.
Signore Dio, *
Figlio del Padre.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
abbi pietà di noi.
Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
e dalle tentazioni.
Perché tu solo il santo, *
tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.
Ogni giorno ti benediciamo, *
e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Benedetto sei tu, Signore; *
mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
e perdona tutti i miei peccati.
Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
mi aiutino i tuoi giudizi.
Come pecora smarrita vado errando; *
cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.
Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
perché siamo troppo infelici: *
aiutaci, Dio, nostra salvezza.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
degno di lode e di gloria nei secoli. Amen.
LAUS ANGELORUM MAGNA
Glória in excélsis Deo *
et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.
Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
Dómine Deus rex cæléstis.
Deus Pater omnípotens, *
Iesu Christe et sancte Spíritus.
Dómine Deus, *
Fílius Patris.
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
miserére nobis.
Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
a tentatiónibus.
Quia tu solus sanctus, *
tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.
Per síngulos dies benedícimus te, *
et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto, *
sine peccáto nos custodíre.
Benedíctus es, Dómine, *
doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
et dimítte ómnia peccáta mea.
Eructábunt lábia mea hymnum, *
hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
et iudícia tua adiuvábunt me.
Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.
Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
quia páuperes factin sumus nimis, *
ádiuva nos, Deus salutáris noster.
Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum. Amen.
Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.
ORAZIONE
La tua mano potente ci accompagni,
o Dio eterno e santo,
e da ogni colpa segreta ci liberi.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:
Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.
CONCLUSIONE
V Benediciamo il Signore.
R Rendiamo grazie a Dio.