VESPRI

Martedì, 16 settembre 2025

SAN SATIRO
Memoria

PRIMI VESPRI

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.

Se non presiede un sacerdote o un diacono:

V   Signore, ascolta la nostra preghiera.
R   E il nostro grido giunga fino a te.

RITO DELLA LUCE

Cfr. Prv. 4, 18. 23

     Come la luce dell'alba
     cresce fino al meriggio,
           la strada dei giusti avanza
           verso l'eterna gloria.

V   Custodisci sopra ogni cosa il tuo cuore:
      fluisce dal cuore la vita.
           la strada dei giusti avanza
           verso l'eterna gloria.

     Come la luce dell'alba
     cresce fino al meriggio,
           la strada dei giusti avanza
           verso l'eterna gloria.

INNO

Tu sei corona e gaudio
Gesù Maestro e Signore,
a chi per te con animosa fede
la vita sua votò.

Odi la nostra preghiera,
guarda al servo tuo santo
e i fedeli che implorano
libera dalla colpa e dal demonio.

A noi ritorna il giorno
della sua morte beata:
dalle terrene lusinghe fuggendo
alla dimora celeste salì.

Forte e sereno, davanti agli uomini
ti riconobbe Re;
così vinse il Nemico
e dei malvagi superò le insidie.

Temprato nella rinuncia,
d'ogni mirabile virtù vestito,
compiuta ormai la faticosa strada,
al convito regale ora si asside,

Alla divina Trinità beata,
che la fatica dei servi
della sua gioia ineffabile premia,
gloria si canti nei secoli. Amen.

INNO

Iesu, coróna célsior
et véritas sublimior,
qui confitenti sérvulo
reddis perénne præmium.

Da supplicánti coétui,
huius rogátu, trístium
remissiónem críminum,
rumpéndo nexum vínculi.

Anni revérso témpore,
dies relúxit lúmine,
quo sanctus hic de córpore
sedes adívit cælitum.

Hic, vana terræ gáudia
et læta cultu prædia
pollúta sorde députans,
ovans tenet cæléstia.

Te, Christe, Rex piíssime,
hic confiténdo iúgiter
calcávit imi fórtiter
regem supérbum Tártari.

Virtúte firmus et fide,
amóre Christi férvidus,
ieiúna membra déferens
dapes supérnas óbtinet.

INNO

Sei gioia e corona dei santi, 
Gesù, o Maestro e Signore: 
per chi ti ha seguito con fede 
sei vita nel regno dei cieli.

Ascolta la nostra preghiera, 
il servo tuo santo t’invoca:
a noi che umilmente imploriamo 
concedi perdono e salvezza.

Cantiamo a questo beato 
che vive con te nella luce: 
onori e lusinghe fuggendo, 
entrò nella casa del Padre.

Discepolo forte e sereno, 
Signore e Re ti annunciava; 
così il Nemico sconfisse 
con te vincitore del male.

Temprato da ferme rinunce, 
da grandi virtù coronato, 
percorso il duro cammino, 
è assiso al convito regale.

A te, Trinità infinita,
che in cielo i tuoi servi fedeli 
con gioia ineffabile premi,
la lode per sempre nei secoli. Amen.

NOTIZIA DEL SANTO

Fratello di sant’Ambrogio e di santa Marcellina, Uranio Sàtiro nacque probabilmente a Roma. Compiuti gli studi letterari e giuridici, entrò nella carriera dei pubblici uffici e arrivò al governo di una provincia.
Dopo l’elezione episcopale di Ambrogio, raggiunse il fratello al Milano, aiutandolo nell’amministrazione dei beni ecclesiastici.
Ritornando una volta dall’Africa, fece naufragio sulle coste della Sardegna e poté salvarsi guadagnando a nuoto la riva, dopo essersi legata al collo l’eucaristia datagli da un compagno di viaggio. Poiché era ancora catecumeno, chiese di ricevere il battesimo, ma, avendo saputo che il vescovo del luogo non era nella comunione cattolica, preferì differire la sua iniziazione.
Morì a Milano verso il 378 e fu deposto presso il sepolcro del martire Vittore. In suo onore, Ambrogio recitò due discorsi funebri, che sono giunti fino a noi.

SALMODIA

Salmo 136, 1-6

Sui fiumi di Babilonia

Bisogna riferire questa schiavitù corporea del popolo, come un’immagine, alla schiavitù dello spirito (S. Ilario).

Ant. 1   Se ti dimentico, Gerusalemme, *
             la mia destra si paralizzi.

Sui fiumi di Babilonia, là sedevamo piangendo *
     al ricordo di Sion.
Ai salici di quella terra *
     appendemmo le nostre cetre.

Là ci chiedevano parole di canto *
     coloro che ci avevano deportato,
canzoni di gioia, i nostri oppressori: *
     «Cantateci i canti di Sion!».

Come cantare i canti del Signore *
     in terra straniera?
Se ti dimentico, Gerusalemme, *
     si paralizzi la mia destra;

mi si attacchi la lingua al palato, †
     se lascio cadere il tuo ricordo, *
     se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Se ti dimentico, Gerusalemme, *
             la mia destra si paralizzi.

Salmo 137

Rendimento di grazie

I re della terra porteranno le loro magnificenze (Ap 21, 24).

Ant. 2   A te voglio cantare *
             davanti agli angeli, o Dio.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: *
     hai ascoltato le parole della mia bocca.
A te voglio cantare davanti agli angeli, *
     mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome *
     per la tua fedeltà e la tua misericordia:
hai reso la tua promessa *
     più grande di ogni fama.

Nel giorno in cui t’ho invocato, mi hai risposto, *
     hai accresciuto in me la forza.
Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra *
     quando udranno le parole della tua bocca.

Canteranno le vie del Signore, *
     perché grande è la gloria del Signore;
eccelso è il Signore e guarda verso l’umile, *
     ma al superbo volge lo sguardo da lontano.

Se cammino in mezzo alla sventura, *
     tu mi ridoni la vita;
contro l’ira dei miei nemici stendi la mano *
     e la tua destra mi salva.

Il Signore completerà per me l’opera sua. *
     Signore, la tua bontà dura per sempre:
non abbandonare *
     l’opera delle tue mani.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   A te voglio cantare *
             davanti agli angeli, o Dio.

PRIMA ORAZIONE

Ascolta, o Dio, l’implorazione della tua Chiesa
che a te rende grazie cantando
davanti agli angeli:
tu che volgi lo sguardo lontano dai superbi
e contempli gli umili con occhi di misericordia,
stendi la mano a chi cammina
in mezzo alla sventura
e, portando a compimento l’opera del tuo amore,
introduci pietoso nella vita eterna
i servi che ti invocano.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CANTICO DELLA BEATA VERGINE MARIA

Lc 1, 46-55

Esultanza dell'anima nel Signore

Sia in ciascuno l'anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio (S. Ambrogio).

Ant.   Ambrogio disse al fratello rimpianto:
          «Erede mio ti avevo designato;
          tu, prevenendomi, erede tuo mi lasci».

L'anima mia magnifica il Signore *
     e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

perché ha guardato l'umiltà  della sua serva. *
     D'ora in poi tutte le generazioni
          mi chiameranno beata. 

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente *
     e Santo è il suo nome:

di generazione in generazione la sua misericordia *
     si stende su quelli che lo temono. 

Ha spiegato la potenza del suo braccio, *
     ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni, *
     ha innalzato gli umili; 

ha ricolmato di beni gli affamati, *
     ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo, *
     ricordandosi della sua misericordia, 

come aveva promesso ai nostri padri, *
     ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. 

Gloria. 

L'anima mia magnifica il Signore.

Ant.   Ambrogio disse al fratello rimpianto:
          «Erede mio ti avevo designato;
          tu, prevenendomi, erede tuo mi lasci».
          Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

SECONDA ORAZIONE

Guarda, o Dio, alla tua Chiesa
che celebra l’antica e gloriosa memoria
del beato Sàtiro
fratello di Ambrogio, nostro padre e maestro,
e suo prezioso collaboratore nella cura pastorale,
e suscita in essa la dedizione laboriosa di molti
all’opera del vangelo e all’edificazione del tuo popolo.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

COMMEMORAZIONE DEL BATTESIMO

Nel battesimo l’acqua è il nostro sepolcro, così che possiamo risorgere rinnovati grazie allo Spirito (S. Ambrogio).

R   Al sacro fonte un divino lavacro
      dona salute ai popoli.
           In Cristo risorto la vita si rinnova.

V   L’acqua è un sepolcro donde l’uomo rinasce,
      disserrata è la porta della morte.
           In Cristo risorto la vita si rinnova.

Orazione

Dio onnipotente,
fa’ risplendere su noi la tua gloria;
e il fulgore della tua luce,
riverberato sugli animi nostri
dallo Spirito santo,
confermi nella fede e nell’amore
coloro che sono rigenerati dalla tua grazia.
Per Cristo nostro Signore.

INTERCESSIONI

A Cristo diciamo la lode, che nei santi
ci dona una testimonianza del vangelo,
e con cuore credente preghiamo:

       Santifica il tuo popolo, Signore

I santi ti hanno servito nei fratelli;
     - dona ai tuoi discepoli
       di crescere nella carità.

Essi, che hanno avuto la grazia
di sopportare ogni dolore nel tuo nome,
     - intercedano presso Dio
       a favore dei colpiti dalla sofferenza.

I tuoi eletti hanno raggiunto la perfezione
nell'obbedienza alla volontà del Padre;
     - fa' che tutti gli uomini
       si conformino sinceramente
       all'eterno disegno di salvezza.

Tu che hai dato agli uomini
la speranza della vita senza fine,
     - concedi alla tua Chiesa di essere
       persuasiva testimone del tuo amore.

Tu che inviti i giusti al tuo celeste convito,
     - accogli tra i santi i nostri fratelli defunti.

L'amore di Cristo,
ci spinge a invocare il Padre di tutti:

Padre nostro.

CONCLUSIONE

Per la conclusione dei Vespri si danno due casi:

A) Se la celebrazione è presieduta da un sacerdote o da un diacono, la conclusione si fa col saluto e con la benedizione in questo modo:

V   Il Signore sia con voi.
R   E con il tuo spirito.
      Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. 

V   Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito santo.
R   Amen. 

Si possono anche usare le forme di benedizione più solenni come è detto nel Messale.
Se si congeda l’assemblea, si aggiunge l’invito: 

V   Andiamo in pace.
R   Nel nome di Cristo. 


B) Nella celebrazione individuale o quando non presiede un sacerdote o un diacono, si conclude con la formula seguente:

V   Il Signore ci benedica e ci custodisca.
R   Amen. 

oppure:
V   La santa Trinità ci salvi e ci benedica.
R   Amen.