UFFICIO DELLE LETTURE

Domenica, 14 settembre 2025

ESALTAZIONE DELLA CROCE
Festa

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Vita dei santi, Cristo, unica via,
o sola speranza del mondo,
o sorgente di pace e di giustizia,
voci e cuori a te inneggiano.

Se qualche luce di virtù tu vedi,
ogni parola vera,
ogni infiammata volontà di bene,
è, Signore, tua grazia.

Dona quiete ai tempi incerti,
salda custodisci la fede,
rinvigorisci i deboli,
perdona i peccatori.

Gloria si canti al Padre
e all’unico suo Figlio,
dolce si levi la lode allo Spirito
negli infiniti secoli.   Amen.

latino

Vita sanctórum, via, spes salúsque,
Christe, largítor probitátis atque
cónditor pacis, tibi voce, sensu
pángimus hymnum:

Cuius est virtus manifésta totum
quod pii possunt, quod habent, quod ore,
corde vel factis cúpiunt, amóris
igne flagrántes.

Témporum pacem, fídei tenórem,
lánguidis curam veniámque lapsis,
ómnibus præsta páriter beátæ
múnera vitæ.

Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
omne per ævum.   Amen.

in canto

O Cristo, sei vita dei santi,
salvezza e speranza del mondo;
sorgente di pace e giustizia,
ti cantano i cuori e le voci.

Se qualche virtù in noi vedi,
parole sincere di vita,
il nostro cammino nel bene
è frutto, Signore, di grazia.

Da’ quiete ai tempi insicuri,
saldezza a una fragile fede,
ai deboli dona vigore,
a tutti perdona i peccati.

Al Padre si cantino lodi
e all’unico Figlio Signore,
onore allo Spirito santo
per sempre nei secoli eterni. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

La nostra lode accogli,
o Creatore eterno delle cose,
che, notte e giorno avvicendando,
rendi più vario e grato il tempo.

Alta regna la notte
e già s’ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia del viandante.

Si desta allora e ad oriente appare
la stella palpitante del mattino,
la torma squagliasi dei vagabondi,
abbandonando i vicoli del male.

Il gallo canta. La sua voce placa
il furioso fragore dell’onda;
e Pietro, roccia che fonda la Chiesa,
la colpa asterge con lacrime amare.

Orsù leviamoci animosi e pronti:
tutti risveglia il richiamo del gallo
e gli indolenti accusa che si attardano
sotto le coltri dormigliando ancora.

Il gallo canta. Torna la speranza:
l’infermo sente rifluir la vita,
il sicario nasconde il suo pugnale,
negli smarriti la fede rivive.

Gesù Signore, guardaci pietoso,
quando, tentati, incerti vacilliamo:
se tu ci guardi, le macchie dileguano
e il peccato si stempera nel pianto.

Tu, vera luce, nei cuori risplendi,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

Gloria a Dio Padre
e all’unico suo Figlio
con lo Spirito santo
nella distesa dei secoli.   Amen.

latino

Ætérne rerum Cónditor,
noctem diémque qui regis,
et témporum das témpora,
ut álleves fastídium;

Præco diéi iam sonat,
noctis profúndæ pérvigil,
noctúrna lux viantibus
a nocte noctem ségregans.

Hoc excitátus lúcifer
solvit polum calígine,
hoc omnis errónum chorus
vias nocéndi déserit.

Hoc nauta vires cólligit
pontíque mitescunt freta,
hoc ipse Petra Ecclésiæ
canénte culpam diluit.

Surgámus ergo strénue!
gallus iacentes excitat,
et somnoléntos íncrepat,
Gallus negantes arguit.

Gallo canénte spes redit,
ægris salus refúnditur,
mucro latrónis cónditur,
lapsis fides revértitur.

Iesu, labántes respice,
et nos vidéndo córrige,
si réspicis, lapsus cadunt,
fletúque culpa sólvitur.

Tu lux refúlge sensibus,
mentísque somnum díscute,
te nostra vox primum sonet
et ore solvámus tibi.

Deo Patri sit glória
eiúsque soli Fílio,
cum Spíritu Paráclito
in sempíterna sǽcula.   Amen.

in canto

Accogli nel canto la lode,
eterno Creatore del mondo,
che notte e giorno avvicendi
rendendo più vario il tempo.

Ancora la notte è oscura
e già si ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia dell’uomo in cammino.

Si desta e appare ad oriente
la stella del primo mattino;
la torma di uomini infidi
rifugge da vie tortuose.

Il canto del gallo è una voce
sul cupo fragore dell’onda;
e Pietro, la roccia di Cristo,
con lacrime asperge la colpa.

Leviamoci pronti e animosi:
il canto del gallo risveglia
e accusa i pigri indolenti,
che ancora nel sonno si attardano.

Così la speranza ritorna:
il male abbandona il violento,
fluisce la vita all’infermo,
la fede rivive nei cuori.

Clemente Signore, difendici:
incerti e tentati noi siamo!
Se guardi, le macchie dileguano:
nel pianto il peccato laviamo.

Tu, luce, risplendi nell’uomo,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

La gloria innalziamo al Padre
e all’unico Figlio risorto,
insieme allo Spirito santo,
per sempre nei secoli eterni. Amen.

RESPONSORIO

Cfr. Sal 94, 1

R   Adoriamo il Signore, il grande Re.
           Venite, adoriamo.

V   Venite, applaudiamo al Signore,
      acclamiamo alla roccia della nostra salvezza,
           Venite, adoriamo.

SALMODIA

Cantico - Is 26, 9-20

Carme di risurrezione

Sulla croce ho deposto i miei peccati, sul capo di quel nobile patibolo ho trovato riposo (S. Ambrogio).

Ant. 1   Noi conosciamo te solo, Signore Dio nostro; *
             tu ci doni la pace.

Di notte anela a te l'anima mia, *
     al mattino ti cerca il mio spirito, 
perché quando pronunzi i tuoi giudizi sulla terra, * 
     giustizia imparano gli abitanti del mondo.

Si usi pure clemenza all'empio, *
     non imparerà la giustizia; 
sulla terra egli distorce le cose diritte * 
     e non guarda alla maestà del Signore.

Signore, sta alzata la tua mano, * 
     ma essi non la vedono.

Vedano, arrossendo,
          il tuo amore geloso per il popolo; * 
     anzi, li divori il fuoco preparato per i tuoi nemici.

Signore, ci concederai la pace, * 
    poiché tu dài successo a tutte le nostre imprese.

Signore nostro Dio,
          altri padroni, diversi da te, ci hanno dominato, * 
     ma noi te soltanto, il tuo nome invocheremo.

I morti non vivranno più, * 
     le ombre non risorgeranno;

poiché tu li hai puniti e distrutti, * 
     hai fatto svanire ogni loro ricordo.

Hai fatto crescere la nazione, Signore, † 
     hai fatto crescere la nazione, ti sei glorificato, * 
     hai dilatato tutti i confini del paese.

Signore, nella tribolazione ti abbiamo cercato; * 
     a te abbiamo gridato nella prova, 
          che è la tua correzione.

Come una donna incinta che sta per partorire † 
     si contorce e grida nei dolori, * 
     così siamo stati noi di fronte a te, Signore.

Abbiamo concepito, sentito le doglie, * 
     abbiamo partorito vento;
non abbiamo portato salvezza al paese * 
     e non sono nati abitanti nel mondo.

Ma di nuovo vivranno i tuoi morti, * 
     risorgeranno i loro cadaveri.

Si sveglieranno ed esulteranno * 
     quelli che giacciono nella polvere,
perché la tua rugiada è rugiada luminosa; * 
     la terra darà alla luce le ombre.

«Va', popolo mio, entra nelle tue stanze * 
     e chiudi dietro di te la porta.
Nasconditi per un istante * 
     finché non sia passato lo sdegno».

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Noi conosciamo te solo, Signore Dio nostro; *
             tu ci doni la pace.

Cantico - 1 Sam 2, 1-10

La gioia e la speranza degli umili sono in Dio

Rinsaldati nella parola di Dio e liberàti per virtù della croce del corpo del Signore, non percorriamo più la strada dell'obbrobrio del disonore, ma quella del perdono dei peccati (S. Ambrogio)

Ant. 2   Spezza, o Signore, l'arco dei forti,
             rivestici di vigore; *
             innalza il cuore di quanti ti temono.

Il mio cuore esulta nel Signore, * 
     la mia fronte s'innalza, grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici, * 
     perché io godo del beneficio che mi hai concesso.

Non c'è santo come il Signore, * 
     non c'è rocca come il nostro Dio.

Non moltiplicate i discorsi superbi, † 
     dalla vostra bocca non esca arroganza; * 
     perché il Signore è il Dio che sa tutto 
          e le sue opere sono rette.

L'arco dei forti si è spezzato, * 
     ma i deboli sono rivestiti di vigore.

I sazi sono andati a giornata per un pane, * 
     mentre gli affamati han cessato di faticare.
La sterile ha partorito sette volte * 
     e la ricca di figli è sfiorita.

Il Signore fa morire e fa vivere, * 
     scendere agli inferi e risalire.
Il Signore rende povero e arricchisce, * 
     abbassa ed esalta.

Solleva dalla polvere il misero, *
     innalza il povero dalle immondizie, 
per farli sedere con i capi del popolo, * 
     e assegnare loro un seggio di gloria.

Perché al Signore appartengono i cardini della terra * 
     e su di essi fa poggiare il mondo.

Sui passi dei giusti egli veglia † 
     ma gli empi svaniscono nelle tenebre. * 
     Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.

Dal Signore saranno abbattuti i suoi avversari! * 
     L'Altissimo tuonerà dal cielo.

Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra; † 
     al suo re darà la forza * 
     ed eleverà la potenza del suo Messia.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Spezza, o Signore, l'arco dei forti,
             rivestici di vigore; *
             innalza il cuore di quanti ti temono.

Cantico - Gio 2, 3-10

Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio

Cristo sulla croce, spalancando le sue braccia, ha rialzato tutto il mondo dal suo destino di morte (S. Ambrogio).

Ant. 3   Bisognava che il Cristo patisse *
             per entrare nella sua gloria.

Nella mia angoscia ho invocato il Signore, *
     ed egli mi ha esaudito; 
dal profondo degli inferi ho gridato * 
     e tu hai ascoltato la mia voce.

Mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare *
     e le correnti mi hanno circondato; 
tutti i tuoi flutti e le tue onde * 
     sopra di me sono passati.

Io dicevo: «Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; * 
     eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio?».

Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, † 
     l'abisso mi ha avvolto, * 
     l'alga si è avvinta al mio capo.

Sono sceso alle radici dei monti, † 
     la terra ha chiuso le sue spranghe * 
     dietro a me per sempre. 
Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, * 
     Signore mio Dio.

Quando in me sentivo venir meno la vita, *
     ho ricordato il Signore. 
Fino a te la mia preghiera è giunta, * 
     fino alla tua santa dimora.

Quelli che onorano cose vane e false * 
     abbandonano il loro amore.

Ma io con voce di lode * 
     offrirò a te un sacrificio 
e adempirò il voto che ho fatto; * 
     la salvezza viene dal Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Bisognava che il Cristo patisse *
             per entrare nella sua gloria.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Il Signore che ci ha redenti sulla croce
      ci doni la gioia della vera vita.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Gal 2, 19 – 3, 7. 13-14; 6, 14-16

Dalla lettera ai Galati di san Paolo, apostolo

La gloria della croce

Fratelli, mediante la legge io, Paolo, sono morto alla legge, per vivere per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita che vivo nella carne io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.
O stolti Galati, chi mai vi ha ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver creduto alla predicazione? Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano! Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione? 
Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia (Gn 15, 6). Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno (Dt 21, 23), perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio.

RESPONSORIO

Cfr. Gal 6, 14

R   Noi dobbiamo vantarci
      nella croce del Signore nostro Gesù Cristo:
      in lui è la salvezza, la vita, la risurrezione;
           per lui siamo stati salvati e liberati.
           Alleluia.

V   Adoriamo la croce del Signore,
      celebriamo la sua gloriosa passione:
           per lui siamo stati salvati e liberati.
           Alleluia.

L   Benedicimi, Padre.
V   La croce, santo segno di vittoria,
      ci liberi da ogni male.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dai Trattati di san Leone Magno, papa

(Tratt. LVII De passione Domini, 4-5: CCL 138A, 336-338)
Innalzato sulla croce il Signore trasse a sé tutte le cose

Nel luogo chiamato Golgota Cristo viene crocifisso. Attraverso un albero è levata la colpa commessa sotto un albero, e il cibo del peccato è stemperato con il sapore del fiele e dell'aceto.
Giustamente, prima di essere tradito, il Signore aveva detto: «Quando sarò innalzato, trarrò a me tutte le cose» (Gv 12, 32), ossia: tratterò della causa di tutto il genere umano e riporterò alla sua integrità la natura un tempo perduta. In me sarà eliminata ogni infermità, risanata ogni piaga.
Non solo la sofferenza della nostra natura di uomini, ma anche l'agitazione dell'intero universo ha dimostrato che Gesù, una volta innalzato, ha tratto a sé ogni cosa.
Tutte le creature, mentre il Creatore pende dal patibolo, sono prese dal pianto, ogni elemento del mondo ha sentito il dolore per i chiodi della crocifissione. Nessuno fu preservato da quel supplizio. Quel supplizio ha reso partecipe di sé la terra e il cielo, ha spaccato «le pietre», ha aperto i sepolcri, ha spalancato gli inferi, ha nascosto nell'orrore di tenebre dense i raggi del sole.
Era doveroso che il mondo rendesse questa testimonianza al proprio Creatore, per dire che alla morte del Creatore tutte le creature desideravano di finire.
Ma la pazienza di Dio conserva ai tempi e alle cose il loro ordine e piuttosto ci invita a domandare la salvezza di quelle cose di cui detestiamo inorridendo il peccato.
Liberàti, o carissimi, mediante un prezzo così alto e un così mirabile sacramento dalla potestà delle tenebre, fate in modo che il demonio non corrompa, con nessuna arte diabolica, l'integrità del vostro cuore.
Tutto quanto in voi si oppone alla fede cristiana, tutto quanto vi stimola ad agire contro i comandamenti di Dio, proviene dalle seduzioni di colui che con innumerevoli inganni cerca di distornarvi dalla vita eterna, approfittando della debolezza umana, con la quale spinge nuovamente le anime incaute e sventate nei lacci della sua morte.
Tutti coloro che sono rinati dall'acqua e dallo Spirito santo ricordino a chi hanno rinunziato e con quale professione hanno scosso il giogo del potere tirannico, e nessuno ricorra, né in circostanze propizie né in quelle sfavorevoli, all'aiuto del diavolo. 
Egli infatti è menzognero fin dall'origine (cfr. Gv 8, 45. 44); egli riesce perfettamente solo nell'arte dell'imbroglio, e inganna così l'umana ignoranza simulando una falsa coscienza, rivelandosi ora l'istigatore maligno di quelli di cui sarà poi l'accusatore impietoso.
Gli anni della nostra vita e le caratteristiche delle nostre azioni temporali non dipendono dalla natura dei vari elementi, non dagli influssi delle stelle, ma dal potere del sommo e vero Dio, di cui dobbiamo sperare l'aiuto e la misericordia in tutto quello che rettamente desideriamo. Se poi abbiamo offeso Dio - e mai non avvenga - nessuno ci può aiutare al di fuori di lui; e nessuna avversità ci potrà nuocere, se egli ci è propizio.
Infatti, «se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Lui, che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha consegnato per noi tutti, non ci ha forse tutto donato con lui?» (Rm 8, 31-32).

TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
Lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

TE DEUM

Te Deum laudámus: *
     te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem *
     omnis terra venerátur.

Tibi omnes ángeli, *
     tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
     incessábili voce proclámant:

Sanctus, Sanctus, Sanctus *
     Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra *
     maiestátis glóriæ tuæ.

Te gloriósus *
     apostolórum chorus,
te prophetárum *
     laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus *
     laudat exércitus.

Te per orbem terrárum *
     sancta confitétur Ecclésia
Patrem *
     Imménsæ maiestátis,

venerándum tuum verum *
     et únicum Filium,
Sanctum quoque *
     Paráclitum Spíritum.

Te rex glóriæ, *
     Christe.
Tu Patris *
     sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
     non horruísti Vírginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo, *
     apertuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, *
     in glória Patris.
Iudex *
     créderis esse ventúrus.

Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
     quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis *
     in glória numerári.

Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
     et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, *
     et extólle illos usque in ætérnum,.

Per síngulos dies *
     benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
     et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto *
     sine peccáto nos custodire.
Miserére nostri, Dómine, *
     miserére nostri.

Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
     quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
     non confúndar in ætérnum.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

O Dio, Signore di tutti gli esseri,
fa' che la grazia dello Spirito santo
sia fonte di perenne salvezza
a chi, redento dal sangue del Figlio tuo
versato sul legno della croce,
supplice si affida alla tua paterna misericordia.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.