UFFICIO DELLE LETTURE

Sabato, 05 luglio 2025

SANT'ANTONIO MARIA ZACCARIA, SACERDOTE
Memoria

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Dio cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro (Gn 2, 2).

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

O misteriosa fonte dell’essere
che le bellezze del mondo hai creato
e hai dato fine all’opera
nella quiete del settimo giorno,

a te i solerti figli
pur nel riposo anelino
e nella vita innocente contemplino
la serena letizia del tuo volto.

O, se ingrati peccammo,
amaro pianto lavi il nostro errore,
sì che non ci impaùri, o Dio pietoso,
l’ora del tuo giudizio.

Accogli, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo che regna
con te e con lo Spirito santo
negli infiniti secoli.   Amen.

latino

Rerum, Deus, fons ómnium,
qui, rebus actis ómnibus,
totíus orbis ámbitum
censu replésti múnerum,

Ac, mole tanta cóndita,
tandem quiétem díceris
sumpsísse, dans labóribus
ut nos levémur grátius:

Concéde nunc mortálibus
deflére vitæ crímina,
instáre iam virtútibus
et munerári prósperis,

Ut cum treméndi iúdicis
horror suprémus cœperit,
lætémur omnes ínvicem
pacis repléti múnere.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

O fonte nascosta dell’essere,
al mondo bellezze hai donato:
compiuto il disegno mirabile,
riposi nel settimo giorno.

A te come figli solerti
noi tutti sperando aneliamo:
concedi una vita innocente,
serena dinanzi al tuo volto.

Se ingrati e infedeli peccammo,
il pianto purifichi il cuore;
ci salvi l’amore, o Dio,
nell’ora del tuo giudizio.

Accogli la nostra preghiera,
o Padre, per Cristo Signore,
che regna con te e con lo Spirito
per sempre nei secoli eterni. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Il gallo annunzia il giorno,
chiama la nuova luce:
il Signore dei cuori
in questo canto ci dèsta alla vita,

e dice: «Su! Scuotete ogni torpore,
ogni pigrizia fugga,
in opere vegliate di giustizia:
vicino è il mio ritorno».

Quando l’alba rosseggia ad oriente,
intenti alla fatica
trovi i tuoi servi e ravvivi
la luminosa speranza.

O Figlio, nato prima d’ogni aurora,
col tuo vitale chiarore disperdi
l’ottenebrante sonno dello spirito;
la tua pietà ci sciolga da ogni male.

O Re d’amore, gloria
a te cantiamo e al Padre,
nell’unità del Paraclito
per la distesa dei secoli.   Amen.

latino

Ales diéi núntius
lucem propínquam præcinit;
nos excitátor méntium
iam Christus ad vitam vocat.

«Auférte — clamat — léctulos
ægros, sopóros, désides;
castíque, recti ac sóbrii
vigiláte; iam sum próximus».

Ut, cum corúscis flátibus
auróra cælum spárserit,
omnes labóre exércitos
confírmet ad spem lúminis.

Iesum ciámus vócibus
flentes, precántes, sóbrii;
inténta supplicátio
dormíre cor mundum vetat.

Tu, Christe, somnum dísice,
tu rumpe noctis víncula,
tu solve peccátum vetus
novúmque lumen íngere.

Sit, Christe, rex piíssime,
tibi Patríque glória
cum Spíritu Paráclito,
in sempitérna sæcula.   Amen.

in canto

Il gallo annunzia il giorno,
chiamando la luce che sorge:
benigno Signore dei cuori,
ci desti così alla vita.

Solerte ci scuoti dal sonno,
torpore e pigrizia allontani,
ci inviti ad opere giuste:
il tuo ritorno è vicino!

Rosseggia ormai l’alba ad oriente,
e pronti alla loro fatica
già trovi i tuoi servi operosi,
aperti a serena speranza.

O Giorno che vinci l’aurora,
col tuo vitale chiarore
disperdi la notte del cuore:
ci sciolga il tuo amore dal male.

Risorto e Re della gloria,
a te e al Padre cantiamo,
uniti allo Spirito santo
nel tempo e nei secoli eterni. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI

Cfr. Dn 3, 52-56

Ogni creatura lodi il Signore

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
     e siedi sui cherubini, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
     nei secoli dei secoli, amen, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA

Cantico Es 15, 1-4a. 8-13. 17-18

Inno di vittoria per il passaggio del Mare Rosso

Coloro che avevano vinto la bestia cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio (Ap 15, 2-3).

Ant. 1   Cantiamo in onore del Signore: *
             egli ci ha salvato.

Voglio cantare in onore del Signore; †
     perché ha mirabilmente trionfato, *
     ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore, *
     egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare, *
     è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra, *
     si chiama Signore.
I carri del faraone e il suo esercito *
     li ha gettati in mare.

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †
     si alzarono le onde come un argine, *
     si rappresero gli abissi in fondo al mare.

Il nemico aveva detto: «Inseguirò, raggiungerò, †
     spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama, *
     sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!».

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare, *
     sprofondarono come piombo in acque profonde.

Chi è come te fra gli dèi, *
     chi è come te, maestoso in santità, Signore?
Chi è come te, tremendo nelle imprese, *
     operatore di prodigi?

Stendesti la destra: *
     li inghiottì la terra.
Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, *
     lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

Lo fai entrare *
     e lo pianti sul monte della tua promessa,
luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *
     santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

Il Signore regna *
     in eterno e per sempre!

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Cantiamo in onore del Signore: *
             egli ci ha salvato.

Salmo 104

Dio è fedele alle sue promesse

Gli apostoli annunziarono a tutte le genti i prodigi operati da Dio nella sua venuta (S. Atanasio).

I (1-25)

Ant. 2   Gioisce il cuore di chi cerca il Signore.

Lodate il Signore e invocate il suo nome, *
     proclamate tra i popoli le sue opere.
Cantate a lui canti di gioia, *
     meditate tutti i suoi prodigi.

Gloriatevi del suo santo nome: *
     gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza, *
     cercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiute, *
     i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:
voi, stirpe di Abramo, suo servo, *
     figli di Giacobbe, suo eletto.

È lui il Signore, nostro Dio, *
     su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza: *
     parola data per mille generazioni,
l’alleanza stretta con Abramo *
     e il suo giuramento ad Isacco.

La stabilì per Giacobbe come legge, *
     come alleanza eterna per Israele:
«Ti darò il paese di Cànaan *
     come eredità a voi toccata in sorte».

Quando erano in piccolo numero, *
     pochi e forestieri in quella terra,
e passavano di paese in paese, *
     da un regno ad un altro popolo,

non permise che alcuno li opprimesse *
     e castigò i re per causa loro:
«Non toccate i miei consacrati, *
     non fate alcun male ai miei profeti».

Chiamò la fame sopra quella terra *
     e distrusse ogni riserva di pane.
Davanti a loro mandò un uomo, *
     Giuseppe, venduto come schiavo.

Gli strinsero i piedi con ceppi, *
     il ferro gli serrò la gola,
finché si avverò la sua predizione *
     e la parola del Signore gli rese giustizia.

Il re mandò a scioglierlo, *
     il capo dei popoli lo fece liberare;
lo pose signore della sua casa, *
     capo di tutti i suoi averi,

per istruire i capi secondo il suo giudizio *
     e insegnare la saggezza agli anziani.

E Israele venne in Egitto, *
     Giacobbe visse nel paese di Cam come straniero.
Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, *
     lo rese più forte dei suoi nemici.

Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, *
     contro i suoi servi agirono con inganno.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Gioisce il cuore di chi cerca il Signore.

II (26-45)

Ant. 3   Il Signore fece uscire il suo popolo
             con esultanza, *
             i suoi eletti con canti di gioia.

Mandò Mosè suo servo *
     e Aronne che si era scelto.

Compì per mezzo loro i segni promessi *
     e nel paese di Cam i suoi prodigi.

Mandò le tenebre e si fece buio, *
     ma resistettero alle sue parole.
Cambiò le loro acque in sangue *
     e fece morire i pesci.

Il loro paese brulicò di rane *
     fino alle stanze dei loro sovrani.
Diede un ordine e le mosche vennero a sciami *
     e le zanzare in tutto il loro paese.

Invece delle piogge mandò loro la grandine, *
     vampe di fuoco sul loro paese.
Colpì le loro vigne e i loro fichi, *
     schiantò gli alberi della loro terra.

Diede un ordine e vennero le locuste *
     e bruchi senza numero;
divorarono tutta l’erba del paese *
     e distrussero il frutto del loro suolo.

Colpì nel loro paese ogni primogenito, *
     tutte le primizie del loro vigore.
Fece uscire il suo popolo con argento e oro, *
     fra le tribù non c’era alcun infermo.

L’Egitto si rallegrò della loro partenza *
     perché su di essi era piombato il terrore.
Distese una nube per proteggerli *
     e un fuoco per illuminarli di notte.

Alla loro domanda fece scendere le quaglie *
     e li saziò con il pane del cielo.
Spaccò una rupe e ne sgorgarono acque, *
     Scorrevano come fiumi nel deserto,

perché ricordò la sua parola santa *
     data ad Abramo suo servo.

Fece uscire il suo popolo con esultanza, *
     i suoi eletti con canti di gioia.
Diede loro le terre dei popoli, *
     ereditarono la fatica delle genti,

perché custodissero i suoi decreti *
     e obbedissero alle sue leggi.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Il Signore fece uscire il suo popolo
             con esultanza, *
             i suoi eletti con canti di gioia.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per Cristo, che è via e verità,
      la divina Maestà  ci benedica.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

1Sam 15, 1-23

Dal primo libro di Samuele

Il Signore respinge Saul per il suo peccato

Samuele disse a Saul: «Il Signore ha inviato me per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del Signore. Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalèk a Israele, ciò che gli ha fatto per via, quando usciva dall'Egitto. Va' dunque e colpisci Amalèk e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e asini».
Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. Saul venne alla città di Amalèk e tese un'imboscata nella valle. Disse inoltre Saul ai Keniti: «Andate, via, ritiratevi dagli Ameleciti prima che vi travolga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli Israeliti, quando uscirono dall'Egitto». I Keniti si ritirarono da Amalèk. Saul colpì Amalèk da Avila procedendo verso Sur, che è di fronte all'Egitto. Egli prese vivo Agag, re di Amalèk, e passò a fìl di spada tutto il popolo. Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso, gli animali grassi e gli agnelli, cioè tutto il meglio, e non vollero sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e patito.
Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: «Mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha messo in pratica la mia parola». Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore tutta la notte.
Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma fu annunziato a Samuele: «Saul, è andato a Carmel, ed ecco si è fatto costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala». Samuele raggiunse Saul e Saul gli disse: «Benedetto tu davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore». Rispose Samuele: «Ma che è questo belar di pecore che mi giunge all'orecchio, e questi muggiti d'armento che odo?».
Disse Saul: «Li hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e minuto, che il popolo ha risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il resto l'abbiamo votato allo sterminio». Rispose Samuele a Saul: «Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato questa notte». E Saul gli disse: «Parla!».
Samuele cominciò: «Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Non ti ha forse il Signore consacrato re d'Israele?
Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Va', vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti. Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?».
Saul insisté con Samuele: «Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalèk e ho sterminato gli Amaleciti. Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio, per sacrificare al Signore tuo Dio in Gàlgala».
Samuele esclamò:
«Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore?
Ecco, l'obbedire è meglio del sacrificio,
l'essere docili è più del grasso degli arieti.
Poiché peccato di divinazione è la ribellione,
e iniquità e terafim l'insubordinazione.
Perché hai rigettato la parola del Signore,
egli ti ha rigettato come re».

RESPONSORIO

Cfr. 1Sam 15, 22; Sal 49, 16

R   Il Signore gradisce forse gli olocausti
      come obbedire alla voce del Signore?
           L'obbedire è meglio del sacrificio.

V   «Perché vai ripetendo i miei decreti
      e hai sempre in bocca la mia alleanza?
           L'obbedire è meglio del sacrificio».

L   Benedicimi, Padre.
V   Il santo Antonio Maria Zaccaria,
      che gioiosamente ricordiamo,
      interceda per noi presso il Signore.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dal «Discorso ai confratelli» di sant’Antonio Maria Zaccaria, sacerdote

(J. A. Gabutió, Historia Congregationis Clericorum Regularium S. Pauli, 1, 8)
Il discepolo di Paolo apostolo

«Noi stolti a causa di Cristo» (1Cor 4, 10): così diceva di sé, degli apostoli e di coloro che professano la fede apostolica la nostra beata guida e santissimo protettore. Ma non dobbiamo meravigliarci o temere, carissimi fratelli, perché «un discepolo, non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone» (Mt 10, 24). Coloro che ci avversano, mentre fanno male a se stessi, perché provocano contro di sé lo sdegno di Dio, fanno però del bene a noi, perché ci accrescono la corona della gloria eterna. Dobbiamo quindi compiangerli e amarli, piuttosto che disprezzarli e odiarli. Anzi, dobbiamo pregare per loro e non lasciarci vincere dal male, ma vincere il male con il bene e ammassare sopra il loro capo atti di pietà, come carboni ardenti (Rm 12, 20) di carità - come ci ammonisce il nostro Apostolo - in modo che essi vedano la nostra pazienza e mitezza, ritornino ad una via migliore e si accendano di amore per Dio.
Quanto a noi, Dio nella sua misericordia ci ha tolti dal mondo, sebbene indegni, perché lo serviamo salendo di virtù in virtù e portiamo un grande frutto di carità mediante la pazienza, gloriandoci non solo nella speranza della gloria dei figli di Dio, ma anche nelle tribolazioni.
Considerate la vostra chiamata (cfr. 1Cor 1, 26), carissimi fratelli. Se volessimo esaminarla bene, vedremmo facilmente ciò che esige da noi, e come abbiamo incominciato a seguire, benché da lontano, i passi dei santi apostoli e degli altri discepoli di Cristo, così non rifiuteremmo di partecipare ai loro patimenti. «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede» (Eb 12, 1).
Quindi noi, che abbiamo scelto per padre e guida un apostolo così grande e ci siamo impegnati a seguirlo, sforziamoci di mettere in pratica la sua dottrina e i suoi esempi. Non sarebbe conveniente infatti che sotto un tale capo vi siano soldati vili o disertori, né che siano indegni i figli di un così grande padre.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Concedi al tuo popolo, o Dio,
la sublime scienza di Gesù, tuo Figlio,
che nello spirito dell’apostolo Paolo
illuminò la vita di sant’Antonio Maria Zaccaria
e lo rese instancabile predicatore del vangelo di Cristo,
che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.