UFFICIO DELLE LETTURE

Lunedì, 28 aprile 2025

SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Memoria

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Sommo Creatore dei lucenti cieli,
o immenso Dio che dividendo l’acque,
offri alla bruna terra
le fresche piogge e l’ardore del sole,

dall’alto manda sull’anima nostra
la divina rugiada della grazia,
né, seducendoci con nuovi inganni,
ci mortifichi più l’antico errore.

Alla tua luce la fede
attinga la provvida luce
che ogni miraggio disperda
e dissipi ogni tenebra.

Ascolta, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo Signore
che regna con te nei secoli
e con lo Spirito santo.   Amen.

latino

Imménse cæli Cónditor,
qui, mixta ne confúnderent,
aquæ fluénta dívidens,
cælum dedísti límitem,

Firmans locum cæléstibus
simúlque terræ rívulis,
ut unda flammas témperet,
terræ solum ne díssipet:

Infúnde nunc, piíssime,
donum perénnis grátiæ,
fraudis novæ ne cásibus
nos error átterat vetus.

Lucem fides invéniat,
sic lúminis iubar ferat;
hæc vana cuncta térreat,
hanc falsa nulla cómprimant.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

O sommo Creatore dei cieli,
sapiente dividi le acque,
offrendo alla terra feconda
le piogge e l’ardore del sole.

Dall’alto discenda sull’anima
divina rugiada di grazia;
tornando con nuovi inganni,
non rechi la morte il Maligno.

Al tuo splendore la fede
attinga la provvida luce,
che ogni miraggio disperda
e dissipi tutte le tenebre.

O Padre, la nostra preghiera
ascolta per Cristo Signore,
che insieme alla Spirito santo
con te vive e regna in eterno. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Ristorate le membra affaticate,
i servi tuoi si lèvano;
vieni ed accogli, o Dio,
la prima voce dei tuoi figli oranti.

Lieto ti loda il labbro,
il cuore ardente ti chiama:
all’operosa vita che riprende
presiedi e benedici.

La stella del mattino
vince la notte, alla crescente luce
la tenebra nel bel sereno sfuma:
il male così ceda alla tua grazia.

A te concorde sale la supplica:
strappa dai cuori ogni fibra colpevole,
e l’animo redento
celebrerà in eterno la tua gloria.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Gesù Cristo Signore,
che nello Spirito santo
domina e vive nei secoli.   Amen.

latino

Somno reféctis ártubus,
spreto cubíli, súrgimus:
nobis, Pater, canéntibus
adésse te depóscimus.

Te lingua primum cóncinat,
te mentis ardor ámbiat,
ut áctuum sequéntium
tu, sancte, sis exórdium.

Cedant tenébræ lúmini
et nox diúrno síderi,
ut culpa, quam nox íntulit,
lucis labáscat múnere.

Precámur ídem súpplices
noxas ut omnes ámputes,
et ore te canéntium
laudéris in perpétuum.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

La notte ha donato ristoro
e lieti i tuoi figli si levano;
accogli benevolo, o Padre,
la lode in attesa del giorno.

Con gioia il labbro si schiude,
il cuore ardente ti chiama:
al nostro lavoro presiedi
e dona il tuo amore fecondo.

La stella del primo mattino
è segno di luce crescente
che vince serena le tenebre:
così la tua grazia il male!

Concorde a te sale la supplica:
tu strappa dai cuori ogni colpa,
e l’animo nostro redento
ti celebri oggi e in eterno.

Ascoltaci, Padre pietoso,
per Cristo Gesù, tuo Figlio
che regna Signore per sempre,
unito allo Spirito santo. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI

Cfr. Dn 3, 52-56

Ogni creatura lodi il Signore

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
     e siedi sui cherubini, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
     nei secoli dei secoli, amen, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA

Salmo 30, 2-17. 20-25

Supplica fiduciosa nell’afflizione

«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46).

I (2-9)

Ant. 1   Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele: *
             mi affido alle tue mani. Alleluia.

In te, Signore, mi sono rifugiato, †
     mai sarò deluso; *
     per la tua giustizia salvami.

Porgi a me l’orecchio, *
     vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
     la cinta di riparo che mi salva.

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
     per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
     perché sei tu la mia difesa.

Mi affido alle tue mani; *
     tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, *
     ma io ho fede nel Signore.

Esulterò di gioia per la tua grazia, †
     perché hai guardato alla mia miseria, *
     hai conosciuto le mie angosce;

non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *
     hai guidato al largo i miei passi.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Tu mi riscatti, Signore, Dio fedele: *
             mi affido alle tue mani. Alleluia.

II (10-17)

Ant. 2   Fa’ splendere il tuo volto *
             sul tuo servo, o Signore. Alleluia.

Abbi pietà di me, Signore, sono nell’affanno; †
     per il pianto si struggono i miei occhi, *
     la mia anima e le mie viscere.

Si consuma nel dolore la mia vita, *
     i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore, *
     si dissolvono tutte le mie ossa.

Sono l’obbrobrio dei miei nemici, il disgusto dei miei vicini, †
     l’orrore dei miei conoscenti; *
     chi mi vede per strada mi sfugge.

Sono caduto in oblio come un morto, *
     sono divenuto un rifiuto.

Se odo la calunnia di molti, *
     il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano, *
     tramano di togliermi la vita.

Mai io confido in te, Signore; †
     dico: «Tu sei il mio Dio, *
     nelle tue mani sono i miei giorni».

Liberami dalla mano dei miei nemici, *
     dalla stretta dei miei persecutori:
fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, *
     salvami per la tua misericordia.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Fa’ splendere il tuo volto *
             sul tuo servo, o Signore. Alleluia.

III (20-25)

Ant. 3   Quanto è grande la tua bontà: *
             ti lodiamo, o Signore. Alleluia.

Quanto è grande la tua bontà, Signore! *
     La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia *
     davanti agli occhi di tutti.

Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *
     lontano dagli intrighi degli uomini:
li metti al sicuro nella tua tenda, *
     lontano dalla rissa delle lingue.

Benedetto il Signore, †
     che ha fatto per me meraviglie di grazia *
     in una fortezza inaccessibile.

Io dicevo nel mio sgomento: *
     «Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *
     quando a te gridavo aiuto.

Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †
     il Signore protegge i suoi fedeli *
     e ripaga oltre misura l’orgoglioso.

Siate forti, riprendete coraggio, *
     o voi tutti che sperate nel Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Quanto è grande la tua bontà: *
             ti lodiamo, o Signore. Alleluia.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per Cristo, che è via e verità,
      la divina Maestà  ci benedica.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Ap 1, 1-20

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni, apostolo

La visione del «Figlio dell'uomo»

Rivelazione di Gesù Cristo che Dio gli diede per render noto ai suoi servi le cose che devono presto accadere, e che egli manifestò inviando il suo angelo al suo servo Giovanni. Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino. Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, viene sulle nubi e ognuno lo vedrà (Dn 7, 13); anche quelli che lo trafissero e tutte le nazioni della terra si batteranno per lui il petto (Zc 12, 10-12). Sì, Amen!
Io sono l'Alfa e l'Omega, dice il Signore Dio, colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente! Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, mi trovavo nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza resa a Gesù. Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa. Ora, come mi voltai per vedere chi fosse colui che mi parlava, vidi sette candelabri d’oro e in mezzo ai candelabri c'era uno simile a figlio di uomo, con un abito lungo fino ai piedi e cinto al petto con una fascia d'oro. I capelli della testa erano candidi, simili a lana candida, come neve. Aveva gli occhi fiammeggianti come fuoco, i piedi avevano l'aspetto del bronzo splendente purificato nel crogiuolo (Dn 7, 13. 9; 10, 5. 6. 16). La voce era simile al fragore di grandi acque (Ez 43, 2). Nella destra teneva sette stelle, dalla bocca gli usciva una spada affilata a doppio taglio e il suo volto somigliava al sole quando splende in tutta la sua forza.
Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo.
Questo è il senso recondito delle sette stelle che hai visto nella mia destra e dei sette candelabri d'oro, eccolo: le sette stelle sono gli angeli delle sette Chiese e le sette lampade sono le sette Chiese.

RESPONSORIO

Cfr. Ap 1, 17-18; Sal 2, 7

R   «Io sono il Primo e l'Ultimo e il Vivente
      – dice il Signore –.
           Ero morto,
           ma ora vivo per sempre». Alleluia.

V   «Dio mi ha detto: "Tu sei mio figlio:
      oggi ti ho generato".
           Ero morto,
           ma ora vivo per sempre». Alleluia.

L    Benedicimi, Padre.
V   La santa Gianna,
      che gioiosamente ricordiamo,
      interceda per noi presso il Signore.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dai manoscritti della santa Gianna Beretta Molla

Così si fanno i santi

Una cosa è certa: noi siamo stati oggetto di predilezione da tutta l’eternità. Tutte le cose hanno un fine particolare. Tutte obbediscono a una legge. Le stelle seguono la loro orbita, le stagioni si susseguono in modo perfetto; tutto si sviluppa per un fine prestabilito. Tutti gli animali seguono un istinto naturale.
Anche a ciascuno di noi Dio ha segnato la via, la vocazione; oltre la vita fisica, la vita della grazia.
Viene un giorno che ci accorgiamo che attorno a noi ci sono altre creature e mentre avvertiamo questo fuori di noi, si sviluppa in noi una nuova creatura.
È il momento sacro e tragico dalla fanciullezza alla giovinezza, lì poniamo il problema del nostro avvenire.
Non lo si deve risolvere all’età di 15 anni, ma è bene orientare tutta la nostra vita verso quella via in cui ci chiama il Signore.
Dal seguire bene la nostra vocazione dipende la nostra felicità terrena ed eterna.
Cos’è la vocazione? È un dono di Dio, quindi viene da Dio. Se è dono di Dio, la nostra preoccupazione deve essere quella di conoscere la volontà di Dio. Dobbiamo entrare in quella strada: se Dio vuole; non forzare mai la porta; quando Dio vuole; come Dio vuole.
Conoscere la nostra vocazione; in che modo?
Interrogare il Cielo con la preghiera; interrogare il direttore spirituale; interrogare noi stessi, sapendo le nostre inclinazioni.
Ogni vocazione è vocazione alla maternità materiale, spirituale, morale perché Dio ha posto in noi l’istinto della vita.
Il sacerdote è padre, le suore sono madri, madri delle anime. Guai a quelle figliole che non accettano la vocazione alla maternità.
Prepararsi alla propria vocazione significa prepararsi ad essere donatori di vita…
Ci sono tante difficoltà, ma con l’aiuto di Dio dobbiamo camminare sempre senza paura, che se nella lotta per la nostra vocazione dovessimo morire, quello sarebbe il giorno più bello della nostra vita.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Per l'intercessione di santa Gianna [Beretta Molla], 
concedi, o Dio misericordioso ai coniugi 
a cui elargisci il dono della fecondità, 
di essere fedeli al tuo originario disegno di grazia, 
perché possano manifestare 
con luminosa chiarezza nel mondo 
il mistero di amore che unisce Cristo, tuo Figlio, 
alla Chiesa sua sposa. 
Per lui, che vive e regna con Te, 
nell'unità dello Spirito Santo 
per tutti i secoli dei secoli.


Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:

Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.