UFFICIO DELLE LETTURE

Lunedì, 23 dicembre 2024

FERIA PRENATALIZIA VI

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.
Alleluia.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Vita dei santi, Cristo, unica via,
o sola speranza del mondo,
o sorgente di pace e di giustizia,
voci e cuori a te inneggiano.

Se qualche luce di virtù tu vedi,
ogni parola vera,
ogni infiammata volontà di bene,
è, Signore, tua grazia.

Dona quiete ai tempi incerti,
salda custodisci la fede,
rinvigorisci i deboli,
perdona i peccatori.

Gloria si canti al Padre
e all’unico suo Figlio,
dolce si levi la lode allo Spirito
negli infiniti secoli.   Amen.


latino

Vita sanctórum, via, spes salúsque,
Christe, largítor probitátis atque
cónditor pacis, tibi voce, sensu
pángimus hymnum:

Cuius est virtus manifésta totum
quod pii possunt, quod habent, quod ore,
corde vel factis cúpiunt, amóris
igne flagrántes.

Témporum pacem, fídei tenórem,
lánguidis curam veniámque lapsis,
ómnibus præsta páriter beátæ
múnera vitæ.

Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
omne per ævum.   Amen.


in canto

O Cristo, sei vita dei santi,
salvezza e speranza del mondo;
sorgente di pace e giustizia,
ti cantano i cuori e le voci.

Se qualche virtù in noi vedi,
parole sincere di vita,
il nostro cammino nel bene
è frutto, Signore, di grazia.

Da’ quiete ai tempi insicuri,
saldezza a una fragile fede,
ai deboli dona vigore,
a tutti perdona i peccati.

Al Padre si cantino lodi
e all’unico Figlio Signore,
onore allo Spirito santo
per sempre nei secoli eterni. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

La nostra lode accogli,
o Creatore eterno delle cose,
che, notte e giorno avvicendando,
rendi più vario e grato il tempo.

Alta regna la notte
e già s’ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia del viandante.

Si desta allora e ad oriente appare
la stella palpitante del mattino,
la torma squagliasi dei vagabondi,
abbandonando i vicoli del male.

Il gallo canta. La sua voce placa
il furioso fragore dell’onda;
e Pietro, roccia che fonda la Chiesa,
la colpa asterge con lacrime amare.

Orsù leviamoci animosi e pronti:
tutti risveglia il richiamo del gallo
e gli indolenti accusa che si attardano
sotto le coltri dormigliando ancora.

Il gallo canta. Torna la speranza:
l’infermo sente rifluir la vita,
il sicario nasconde il suo pugnale,
negli smarriti la fede rivive.

Gesù Signore, guardaci pietoso,
quando, tentati, incerti vacilliamo:
se tu ci guardi, le macchie dileguano
e il peccato si stempera nel pianto.

Tu, vera luce, nei cuori risplendi,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

Gloria a Dio Padre
e all’unico suo Figlio
con lo Spirito santo
nella distesa dei secoli.   Amen.


latino

Ætérne rerum Cónditor,
noctem diémque qui regis,
et témporum das témpora,
ut álleves fastídium;

Præco diéi iam sonat,
noctis profúndæ pérvigil,
noctúrna lux viantibus
a nocte noctem ségregans.

Hoc excitátus lúcifer
solvit polum calígine,
hoc omnis errónum chorus
vias nocéndi déserit.

Hoc nauta vires cólligit
pontíque mitescunt freta,
hoc ipse Petra Ecclésiæ
canénte culpam diluit.

Surgámus ergo strénue!
gallus iacentes excitat,
et somnoléntos íncrepat,
Gallus negantes arguit.

Gallo canénte spes redit,
ægris salus refúnditur,
mucro latrónis cónditur,
lapsis fides revértitur.

Iesu, labántes respice,
et nos vidéndo córrige,
si réspicis, lapsus cadunt,
fletúque culpa sólvitur.

Tu lux refúlge sensibus,
mentísque somnum díscute,
te nostra vox primum sonet
et ore solvámus tibi.

Deo Patri sit glória
eiúsque soli Fílio,
cum Spíritu Paráclito
in sempíterna sǽcula.   Amen.


in canto

Accogli nel canto la lode,
eterno Creatore del mondo,
che notte e giorno avvicendi
rendendo più vario il tempo.

Ancora la notte è oscura
e già si ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia dell’uomo in cammino.

Si desta e appare ad oriente
la stella del primo mattino;
la torma di uomini infidi
rifugge da vie tortuose.

Il canto del gallo è una voce
sul cupo fragore dell’onda;
e Pietro, la roccia di Cristo,
con lacrime asperge la colpa.

Leviamoci pronti e animosi:
il canto del gallo risveglia
e accusa i pigri indolenti,
che ancora nel sonno si attardano.

Così la speranza ritorna:
il male abbandona il violento,
fluisce la vita all’infermo,
la fede rivive nei cuori.

Clemente Signore, difendici:
incerti e tentati noi siamo!
Se guardi, le macchie dileguano:
nel pianto il peccato laviamo.

Tu, luce, risplendi nell’uomo,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

La gloria innalziamo al Padre
e all’unico Figlio risorto,
insieme allo Spirito santo,
per sempre nei secoli eterni. Amen.

RESPONSORIO

Cfr. Zc 9, 9; Is 45, 8

R   Esulta, figlia di Sion:
      ecco a te viene il tuo Re.
           Egli spezzerà il giogo
           della tua schiavitù.

V   Stillate, cieli, dall'alto;
      le nubi facciano piovere la giustizia,
      si apra la terra e doni il Salvatore.
           Egli spezzerà il giogo
           della tua schiavitù.

SALMODIA

Salmo 83

Desiderio del tempio del Signore

Non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura (Eb 13, 14).

Ant. 1   Cresce lungo il cammino il vigore del giusto, *
             finché compare davanti a Dio in Sion.

Quanto sono amabili le tue dimore, *
     Signore degli eserciti!
L’anima mia languisce * 
     e brama gli atri del Signore.

Il mio cuore e la mia carne * 
     esultano nel Dio vivente.

Anche il passero trova la casa, * 
     la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *
     mio re e mio Dio.

Beato chi abita la tua casa: *
     sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza * 
     e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Passando per la valle del pianto 
          la cambia in una sorgente, *
     anche la prima pioggia l’ammanta di benedizioni.

Cresce lungo il cammino il suo vigore, *
     finché compare davanti a Dio in Sion.

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, *
     porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo, *
     guarda il volto del tuo consacrato.

Per me un giorno nei tuoi atri *
     è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio *
     è meglio che abitare nelle tende degli empi.

Poiché sole e scudo è il Signore Dio; †
     il Signore concede grazia e gloria, *
     non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.

Signore degli eserciti, *
     beato l’uomo che in te confida.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Cresce lungo il cammino il vigore del giusto, *
             finché compare davanti a Dio in Sion.

Salmo 84

La nostra salvezza è vicina

Dio ha benedetto la sua terra con la discesa del nostro Salvatore (Origene).

Ant. 2   Davanti al Signore camminerà la giustizia *
             e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Signore, sei stato buono con la tua terra, *
     hai ricondotto i deportati di Giacobbe.
Hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, *
     hai cancellato tutti i suoi peccati.

Hai deposto tutto il tuo sdegno *
     e messo fine alla tua grande ira.

Rialzaci, Dio, nostra salvezza, *
     e placa il tuo sdegno verso di noi.
Forse per sempre sarai adirato con noi, * 
     di età in età estenderai il tuo sdegno?

Non tornerai tu forse a darci vita, *
     perché in te gioisca il tuo popolo?
Mostraci, Signore, la tua misericordia *
     e donaci la tua salvezza.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: †
     egli annunzia la pace
          per il suo popolo, per i suoi fedeli, *
     per chi ritorna a lui con tutto il cuore.

La sua salvezza è vicina a chi lo teme *
     e la sua gloria abiterà la nostra terra.

Misericordia e verità s’incontreranno, *
     giustizia e pace si baceranno.
La verità germoglierà dalla terra *
     e la giustizia si affaccerà dal cielo.

Quando il Signore elargirà il suo bene, *
     la nostra terra darà il suo frutto.
Davanti a lui camminerà la giustizia *
     e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   Davanti al Signore camminerà la giustizia *
             e sulla via dei suoi passi la salvezza.

Salmo 100

Programma di un re fedele a Dio

Poiché gli occhi del Signore sono sempre rivolti ai suoi fedeli della terra, noi dobbiamo stare in piedi come se ci trovassimo al cospetto dell’imperatore. Il soldato sta in assetto di guerra, non sta seduto; il soldato in armi non sta reclinato, ma sta in piedi ben eretto (S. Ambrogio).

Ant. 3   Voglio cantare inni, *
             quando verrai, Signore.

Amore e giustizia voglio cantare, *
     voglio cantare inni a te, o Signore.
Agirò con saggezza nella via dell’innocenza: *
     quando a me verrai?

Camminerò con cuore integro, *
     dentro la mia casa.

Non sopporterò davanti ai miei occhi
          azioni malvagie; †
     detesto chi fa il male, *
     non mi sarà vicino.

Lontano da me il cuore perverso, *
     il malvagio non lo voglio conoscere.

Chi calunnia in segreto il suo prossimo *
     io lo farò perire;
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo *
     non lo potrò sopportare.

I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese †
     perché restino a me vicino: *
     chi cammina per la via integra sarà mio servitore.

Non abiterà nella mia casa chi agisce con inganno, *
     chi dice menzogne non starà alla mia presenza.

Sterminerò ogni mattino tutti gli empi del paese, *
     per estirpare dalla città del Signore
          quanti operano il male.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Voglio cantare inni, *
             quando verrai, Signore.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per l'avvento del Signore nostro Gesù Cristo
      il Padre ci conduca alla gioia del Paradiso.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Is 43, 19-28

Dal libro del profeta Isaia

Rinnovamento d’Israele

Così dice il Signore:
«Ecco, faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi.
Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe;
anzi ti sei stancato di me, o Israele.
Non mi hai portato neppure un agnello per l’olocausto,
non mi hai onorato con i tuoi sacrifici.
Io non ti ho molestato con richieste di offerte,
né ti ho stancato esigendo incenso.
Non mi hai acquistato con denaro la cannella,
né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici.
Ma tu mi hai dato molestia con i peccati,
mi hai stancato con le tue iniquità.
Io, io cancello i tuoi misfatti,
per riguardo a me non ricordo più i tuoi peccati.
Fammi ricordare, discutiamo insieme;
parla tu per giustificarti.
Il tuo primo padre peccò,
i tuoi intermediari mi furono ribelli.
I tuoi prìncipi hanno profanato il mio santuario;
per questo ho votato Giacobbe alla esecrazione,
Israele alle ingiurie».

RESPONSORIO

R   «Rallegratevi con me, voi che amate il Signore:
      io, la serva, sono piaciuta all'Altissimo.
           Dalle mie viscere ho generato
           il Dio fatto uomo».

V   Divino vigore dal cielo
      nel grembo di pura fanciulla
      arcanamente accende
      la vita del Figlio di Dio.
           «Dalle mie viscere ho generato
           il Dio fatto uomo».

L    Benedicimi, Padre.
V   Ci doni salvezza il Signore Figlio di Dio.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di san Cesario d’Arles, vescovo

(Disc. 187, 1.3: CCL 104, 763-765)
Chi vuole ricevere la Vita deve mutare vita

A Dio piacendo, fratelli carissimi, è vicino ormai il giorno nel quale desideriamo celebrare con gioia il Natale del Signore e Salvatore.
Impegniamoci quindi al massimo con l’aiuto del Signore, così da potere, quel giorno, accostarci con il cuore mondo e con il corpo casto all’altare del Signore e ricevere il suo corpo e il suo sangue non a nostra condanna ma a edificazione della nostra anima. Nel corpo di Cristo infatti si trova la nostra vita, come egli stesso ebbe a dire: «Se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita» (Gv 6, 53). Chi vuole ricevere la Vita occorre che cambi la sua vita. Se non cambia la sua vita, riceverà la Vita a propria condanna: più che risanato ne verrà contagiato; più che vivificato se ne troverà mortificato. Così infatti disse l’Apostolo: «Chi mangia il corpo del Signore e beve il suo sangue indegnamente, mangia e beve la propria condanna» (1 Cor 11, 29). Certamente occorre essere adorni di opere buone e luminose in ogni tempo dell’anno; tuttavia – come il Signore disse nel suo vangelo – le nostre azioni devono risplendere dinanzi agli uomini soprattutto nel giorno del suo Natale.
E infatti, fratelli, quando un personaggio potente e nobile desidera celebrare il genetliaco proprio o del proprio figlio, con quanta cura, parecchi giorni prima, comanda di pulire tutto quanto si trova di sporco nella sua casa, di gettar via quello che è indegno e sconveniente, e di preparare tutto quanto invece è utile e necessario! La casa, se si trova annerita, viene imbiancata; i pavimenti vengono puliti con le scope, e, una volta lavati, sono adornati con vario assortimento di fiori; e con ogni impegno si cerca di procurare tutto quanto può contribuire a rallegrare lo spirito e il corpo. E tutto questo, fratelli carissimi, per quale ragione? Semplicemente perché si celebri allegramente il giorno natalizio di un uomo mortale.
Ma allora: se fai tutti questi preparativi per l’anniversario della nascita tua o di tuo figlio, quante e quali cose devi preparare in attesa del Natale del tuo Signore! Se prepari tutto questo per un essere mortale, che cosa dovrai mai preparare per un essere eterno? Impégnati in modo tale che Dio non trovi nella tua anima quanto non vorresti trovare nella tua casa. Sicuramente, se un re della terra o un signore ti invitasse al suo compleanno, tu faresti in modo di andare da lui ben vestito, adorno di abiti nuovi, puliti, per non disgustare con vesti logore, trasandate o sporche lo sguardo di chi ti ha invitato.
Con altrettanta cura per quanto ti è possibile, con l’aiuto di Cristo la tua anima si adorni delle varie virtù – delle gemme della semplicità e dei fiori della sobrietà – e giunga senza preoccupazione alla solennità del Re eterno, cioè al Natale del Signore e Salvatore. Sia quindi limpida per la castità, fulgente nella carità, pura per le elemosine.
Cristo Signore, infatti, se ti vedrà ben disposto per celebrare il suo giorno natalizio, si degnerà di fare visita personalmente alla tua anima, non solo, ma anche di dimorare in essa, secondo quanto è scritto: «Io abiterò in loro e tra di essi camminerò» (cfr. Es 25, 8; Lc 26, 12); e anche: «Ecco: sto alla porta e busso; se uno si alzerà e mi aprirà, entrerò da lui: egli cenerà con me e io cenerò con lui» (Ap, 3, 20). Felice quell’anima, che con l’aiuto di Dio ordinerà la propria vita così da meritare di avere Cristo, come ospite e come inabitante.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Donaci, Padre, di prepararci con opere di giustizia
al giorno del Natale ormai imminente,
perché adornando la nostra dimora interiore
col fulgore di una vita casta e il fuoco della carità,
possiamo degnamente ospitare il Signore Gesù,
tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:

Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.