CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

Venerdì, 18 aprile 2025

Secondo la sua veneranda tradizione in questo giorno e nel giorno seguente la Chiesa ambrosiana non celebra l'Eucaristia. Nelle ore pomeridiane di questo giorno, e precisamente verso le ore 15 - a meno che per motivi pastorali, non si ritenga opportuno spostare l'orario a più tardi - ha luogo la celebrazione della passione del Signore.
Strettamente unita alla celebrazione della passione del Signore o posta a conclusione di eventuali riunioni serali di preghiera comunitaria, segue la celebrazione della deposizione del Signore.

INIZIO DEI VESPRI

Il sacerdote e il diacono rivestono rispettivamente il piviale e la dalmatica di colore rosso e li tengono per tutto il tempo della celebrazione. Preceduti dai ministranti e dal clero, si recano all’altare e, fatta la debita riverenza, si portano alla sede. Il sacerdote saluta il popolo:

Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.

Il sacerdote (o un altro ministro) può presentare brevemente il senso della celebrazione con queste parole o con altre simili:

Ci troviamo raccolti a commemorare e rivivere la passione del Signore.
La Chiesa contempla il suo Sposo
che, morendo, si offre vittima al Padre
per liberare tutta l’umanità dal peccato e dalla morte.
Noi adoriamo in questa celebrazione il mistero della nostra salvezza
e disponiamo il nostro cuore nella fede e nel pentimento
perché possiamo essere raggiunti, guariti e santificati
dal sacrificio di Cristo redentore.

Mentre si canta il lucernario, i ministri presentano i due candelieri spenti al sacerdote celebrante. Questi, tracciato un segno di croce sulla lampada accesa, attinge alla fiamma e accende i candelieri. Alcuni ministri dispongono i candelieri vicino o sopra l’altare. Intanto, si accendono gli altri ceri e le lampade della chiesa.
Dopo l’accensione dei candelieri, il sacerdote celebrante, secondo l’opportunità, infonde l’incenso, sale all’altare e lo bacia. Ricevuto il turibolo, incensa l’altare. Al termine dell’incensazione raggiunge la sede.

RITO DELLA LUCE

Cf. Sal 17 (18), 29. 30a

O Dio, tu sei la mia luce.
     Dio mio, rischiara le mie tenebre.

Per te sarò liberato dal male.
     Dio mio, rischiara le mie tenebre.

O Dio, tu sei la mia luce.
     Dio mio, rischiara le mie tenebre.

RITO DELLA LUCE

O viva fiamma della mia lucerna,
o Dio, mia luce!
     Illumina, Signore, il mio cammino,
     sola speranza nella lunga notte.

Se l'animo vacilla o s'impaura,
rinvigorisci e salva.
     Illumina, Signore, il mio cammino,
     sola speranza nella lunga notte.

O viva fiamma della mia lucerna,
o Dio, mia luce!
     Illumina, Signore, il mio cammino,
     sola speranza nella lunga notte.

RITO DELLA LUCE

Come nube d'incenso,
la mia preghiera, Signore, s'innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.

A te grido: soccorri,
ascolta questa voce che t'implora.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.

Poni la custodia alle mie labbra,
non ceda il cuore al fascino del male.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.

Come nube d'incenso,
la mia preghiera, Signore, s'innalzi.
Guarda le mani a te levate, o Dio,
sacrificio di lode nella sera.

Secondo l'opportunità si può cantare il seguente inno:

INNO

Del Re il vessillo sfolgora,
la croce appare in gloria,
ove il Creator degli uomini
è appeso a un patibolo.

I chiodi lo trafiggono,
Gesù sospeso sanguina:
s’immola qui la vittima
che il mondo vuol redimere.

Spietata poi la lancia
trapassa il cuore esanime;
l’acqua e il sangue sgorgano
che i nostri errori lavano.

Veraci ora si adempiono
le profezie di Davide:
dal legno del patibolo
regna il Signor dei secoli.

Albero degno e fulgido,
del Re il sangue sfolgora;
il solo eletto a reggere
le membra sue santissime.

Beata croce, simile
a mistica bilancia!
Tu porti, appesa vittima,
che ci salvò dagli inferi.

Spandi profumi nobili
più dolce sei del nettare,
lieta di frutti floridi,
del Re il trionfo celebri.

Salve altare e vittima!
Nella passione splendida
ormai la morte sgomini,
vita è donata agli uomini.

Croce, speranza unica,
la Chiesa oggi ti celebra:
ai buoni aggiungi grazie,
ai rei cancella i crimini.

O Trinità, ti adorino
i tuoi redenti unanimi:
la Croce ebbe a redimerli,
con la tua Croce salvali.
Amen.

INNO

Vexilla Regis pródeunt;
fulget Crucis mystérium,
quo carne carnis Cónditor
suspénsus est patibulo.

Confixa clavis viscera,
tendens manus, vestígia;
redemptiónis grátia
hic immolóta est hóstia.

Quo vulnerátus insuper
mucróne dirae lánceae;
ut nos laváret crimine,
manávit unda, sánguine.

Impléta sunt quae cóncinit
David fidéli cármine,
dicéndo natiónibus:
«Regnávit a ligno Deus».

Arbor decóra et fúlgida
ornàta Regis púrpura,
elécta digno stipite
tam sancta membra tángere.

Beáta, cuius bráchiis
prétium pepéndit saéculi!
Statéra facta est córporis,
praedam tulitque Tártari.

Fundis aróma córtice,
vincis sapóre néctarem
lucúnda fructu fértili
plaudis triúmpho nóbili.

Salve ara, salve victima,
de passiónis glória,
qua Vita mortem pértulit
et morte vitam réddidit.

O Crux ave, spes única
hoc passiónis témpore;
auge piis iustitiam
reisque dona véniam.

Te summa, Deus, Trinitas,
colláudet omnis spiritus;
quos per crucis mystérium
salvas, rege per saécula.
Amen.

INNO

O Croce, vessillo onorabile
di un Re crocifisso e risorto:
mistero di morte e di gloria
in Cristo, al patibolo appeso.

Straziato da chiodi spietati,
si spegne in atroce dolore:
si immola il Figlio di Dio,
offerta del nostro riscatto.

Un colpo di lancia crudele
trafigge e squarcia il suo cuore:
fluiscono sangue ed acqua
che lavano i nostri peccati.

Imporpora il sangue regale
un arido e squallido legno:
risplende la croce di Cristo,
che regna da un trono di morte.

O croce adorabile e santa,
altare che accoglie la vittima:
ci porti la Vita che muore
per dare la vita agli uomini!

O croce adorabile e santa,
sei l’unica nostra speranza!
Concedi perdono ai colpevoli,
accresci nei giusti la grazia.

Gesù con il Padre e lo Spirito,
a te si elevi la lode;
nei secoli tu custodisci
noi morti con te sulla croce. Amen.

Il lettore si porta all’ambone per proclamare la PRIMA LETTURA; tutti ascoltano seduti.
Prima di annunciare il titolo della lettura, inchinato verso il sacerdote, chiede la benedizione dicendo, ad alta voce:
Benedicimi, padre.

Il sacerdote, ad alta voce, benedice con una delle formule seguenti:
La lettura profetica ci illumini e ci giovi a salvezza.

Invece di questa formula si può usare quella breve:
Leggi nel nome del Signore.

Oppure, dalla Liturgia delle Ore:
Per la passione del Signore nostro Gesù Cristo ci accolga Dio nella gloria del cielo.

I LETTURA

Is 49, 24 – 50, 10

Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Dice il Signore: rivesto i cieli di oscurità.

Lettura del profeta Isaia.

Si può forse strappare la preda al forte?
Oppure può un prigioniero sfuggire al tiranno?
Eppure, dice il Signore:
«Anche il prigioniero sarà strappato al forte,
la preda sfuggirà al tiranno.
Io avverserò i tuoi avversari,
io salverò i tuoi figli.
Farò mangiare le loro stesse carni ai tuoi oppressori,
si ubriacheranno del proprio sangue come di mosto.
Allora ogni uomo saprà
che io sono il Signore, il tuo salvatore
e il tuo redentore, il Potente di Giacobbe».
Dice il Signore:
«Dov’è il documento di ripudio di vostra madre,
con cui l’ho scacciata?
Oppure a quale dei miei creditori io vi ho venduti?
Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti,
per le vostre colpe è stata scacciata vostra madre.
Per quale motivo non c’è nessuno, ora che sono venuto?
Perché, ora che chiamo, nessuno risponde?
È forse la mia mano troppo corta per riscattare
oppure io non ho la forza per liberare?
Ecco, con una minaccia prosciugo il mare,
faccio dei fiumi un deserto.
I loro pesci, per mancanza d’acqua, restano all’asciutto,
muoiono di sete.
Rivesto i cieli di oscurità,
do loro un sacco per mantello».
Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo,
perché io sappia indirizzare
una parola allo sfiduciato.
Ogni mattina fa attento il mio orecchio
perché io ascolti come i discepoli.
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio
e io non ho opposto resistenza,
non mi sono tirato indietro.
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,
le mie guance a coloro che mi strappavano la barba;
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste,
per questo non resto svergognato,
per questo rendo la mia faccia dura come pietra,
sapendo di non restare confuso.
È vicino chi mi rende giustizia:
chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci.
Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste:
chi mi dichiarerà colpevole?
Ecco, come una veste si logorano tutti,
la tignola li divora.
Chi tra voi teme il Signore,
ascolti la voce del suo servo!
Colui che cammina nelle tenebre,
senza avere luce,
confidi nel nome del Signore,
si affidi al suo Dio.

Parola di Dio.

SALMELLO

Sal 21 (22), 17c-20. 23-24b

Hanno forato le mie mani e i miei piedi, *
posso contare tutte le mie ossa.

     Essi mi guardano, mi osservano,: †
     si dividono le mie vesti, *
     sul mio vestito gettano la sorte.

Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, accorri in mio aiuto.

     Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, *
     ti loderò in mezzo all’assemblea.

Lodate il Signore, voi che lo temete, *
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe.

Preghiamo (breve pausa di silenzio).

Volgi benevolo il tuo sguardo, o Dio misericordioso, 
su questa famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo, 
consegnandosi liberamente nelle mani dei carnefici, 
subì il supplizio della croce, 
e ora, glorioso, vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

Preghiamo (breve pausa di silenzio).

O Dio misericordioso, che per la nostra redenzione 
hai accettato il sacrificio di Cristo, 
infrangi l'opera del demonio e spezza le catene della colpa; 
fa' che l'antico contagio del male 
non torni a deturpare l'uomo nuovo che tu hai rigenerato.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, 
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

Un lettore, dall’ambone, proclama la SECONDA LETTURA dopo aver chiesto la benedizione. Al termine della lettura si esegue il RESPONSORIO.

Il lettore si porta all’ambone per proclamare la SECONDA LETTURA; tutti ascoltano seduti.
Prima di annunciare il titolo della lettura, inchinato verso il sacerdote, chiede la benedizione dicendo, ad alta voce:
Benedicimi, padre.

Il sacerdote, ad alta voce, benedice con una delle formule seguenti:
La lettura profetica ci illumini e ci giovi a salvezza.

Invece di questa formula si può usare quella breve:
Leggi nel nome del Signore.

Oppure, dalla Liturgia delle Ore:
Cristo, obbediente al Padre fino alla morte, ci doni pace e salute.

II LETTURA

Is 52, 13 – 53, 12

Il quarto cantico del servo del Signore: l’uomo dei dolori che ben conosce il patire.

Lettura del profeta Isaia.

Così dice il Signore Dio:
Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.

Parola di Dio.

RESPONSORIO

Cf. Mt 27, 45-46. 51; Gv 19, 30. 34

Dense tenebre coprirono tutta la terra,
mentre i Giudei crocifiggevano Gesù.
Verso le tre del pomeriggio, 
Gesù invocò a gran voce:
«Mio Dio, mio Dio, 
perché mi hai abbandonato?».
Uno dei soldati 
gli trafisse il fianco con una lancia,
     dopo che egli, chinata la testa, 
     emise lo spirito.

Ecco sùbito un gran terremoto,
il velo del tempio si strappò 
e la terra si scosse,
     dopo che egli, chinata la testa, 
     emise lo spirito.

Terminata la lettura della Passione, non si dice Parola del Signore e non si bacia il libro dei Vangeli. Neppure il popolo acclama Lode a te, o Cristo.
Il sacerdote (o il diacono) tiene l’OMELIA.

ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE

Il clero si porta alla sacrestia oppure a un luogo predisposto, dove viene collocata la croce. Il sacerdote dice una delle seguenti ORAZIONI.

Si forma la processione per portare la croce all’altare lungo la corsia della navata centrale. Precede il clero; segue, adagiata sopra i cuscini, la croce rivolta verso il sacerdote celebrante, che la segue immediatamente. La prima sosta si fa in fondo alla chiesa al centro della chiesa, la seconda al centro della chiesa, la terza prima di entrare nell'ambito dell’altare. A ogni sosta, chi porta la croce la eleva, il sacerdote canta Ecco il legno della croce… e il popolo risponde Venite, adoriamo. Alla risposta del popolo la croce viene alzata orizzontalmente e il clero e i fedeli si inginocchiano per un breve momento di adorazione. Di volta in volta l’invito Ecco il legno della croce… viene cantato con un tono più alto.

Ecco il legno della croce, al quale fu appeso il Salvatore del mondo.
Venite, adoriamo.

Ecce lignum crucis in quo salus mindi pependit.
Venite, adoremus.

Dopo la terza sosta, la croce viene deposta sui gradini dell’altare. Il sacerdote celebrante e il clero adorano con tre genuflessioni, a debita distanza l’una dall’altra, prima di giungere a baciare la croce. Segue, se non è rinviata al termine della celebrazione, l'adorazione dei fedeli con il bacio della croce secondo le stesse modalità. Intanto si cantano le seguenti ANTIFONE, alternandole con il SALMO 21 (22).

Se, a causa del concorso di popolo, non tutti possono farlo singolarmente in questo momento, il sacerdote - o un diacono, o un ministro - prende la croce e, stando nel mezzo davanti all'altare, con brevi parole invita il popolo all'adorazione della santa croce. Quindi, la solleva in alto per un breve lasso di tempo perché tutti la possano adorare in silenzio.

ANTIFONA I

O Signore, adoriamo la tua croce
e cantiamo gloria alla tua risurrezione.

ANTIFONA II

Adoriamo la tua croce, o Signore;
adoriamo il mistero della tua croce
e la salvezza che viene da te crocifisso.

ANTIFONA III

Noi, ti lodiamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua croce hai redento il mondo.

Sal 21 (22), 2a. 4-5. 7-9. 12-16. 20. 23

Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? †
Eppure tu sei il Santo, *
tu siedi in trono fra le lodi d’Israele.

In te confidarono i nostri padri, *
confidarono e tu li liberasti;

Ma io sono verme e non uomo, *
rifiuto degli uomini, disprezzato dalla gente.

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, *
storcono le labbra, scuotono il capo:

«Si rivolga al Signore, lui lo liberi, *
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Non stare lontano da me, †
perché l’angoscia è vicina *
e non c’è chi mi aiuti.

Mi circondano tori numerosi, *
mi accerchiano grossi tori di Basan.

Spalancano contro di me le loro fauci: *
un leone che sbrana e ruggisce.

Io sono come acqua versata, *
sono slogate tutte le mie ossa.

Il mio cuore è come cera, *
si scioglie in mezzo alle mie viscere.

Arido come un coccio il mio vigore, †
la mia lingua si è incollata al palato, *
mi deponi su polvere di morte.

Ma tu, Signore, non stare lontano, *
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, *
ti loderò in mezzo all’assemblea.

PREGHIERA UNIVERSALE

Un diacono, o un altro ministro, all’ambone legge l’intenzione di preghiera. Poi il sacerdote, dopo un breve momento di silenzio, con le braccia allargate dice l’orazione. Se vi sono parecchi sacerdoti, le orazioni possono essere lette a turno a fianco dell’altare; la conclusione sarà del sacerdote che presiede la celebrazione. Per tutto il tempo della preghiera universale i fedeli possono rimanere in ginocchio o in piedi.
In caso di grave necessità pubblica, l’ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione. 
Nel Messale vengono proposte undici orazioni con annesse monizioni; al sacerdote è permesso scegliere quale quelle orazioni che sono più adatte alla situazione concreta della comunità locale, in modo però che sia rispettata la serie delle intenzioni proposte per la preghiera universale.

1   PER LA SANTA CHIESA

Preghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa:
il Signore Dio nostro le conceda pace e unità,
la protegga su tutta la terra e doni a noi di vivere per la sua gloria.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
che in Cristo hai rivelato la tua gloria a tutte le genti,
custodisci l’opera della tua misericordia
e fa’ che la santa Chiesa, diffusa su tutta la terra,
perseveri con fermezza di fede nella professione del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

2   PER IL PAPA

Preghiamo per il nostro santo padre il Papa N.:
il Signore Dio nostro, che lo ha eletto nell’ordine episcopale,
lo conservi alla sua Chiesa per guidare il popolo santo di Dio.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

Dio onnipotente ed eterno,
sapienza che reggi tutte le cose,
ascolta benigno le nostre preghiere:
custodisci con paterna bontà il papa che tu hai scelto per noi
perché sotto la sua guida il popolo cristiano,
di cui tu sei il pastore unico e vero,
cresca nella fede.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

3   PER TUTTI GLI ORDINI SACRI E PER TUTTI I FEDELI

Pregiamo per il nostro Vescovo N.
e per tutti i vescovi, per i presbiteri e per i diaconi,
per tutti quelli che svolgono un ministero nella Chiesa
e per tutto il popolo di Dio.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

Dio onnipotente ed eterno,
che nel tuo Spirito guidi e santifichi la Chiesa,
accogli la preghiera che ti innalziamo
perché secondo il dono della tua grazia
tutti i membri della comunità,
nel loro ordine e grado,
ti possano fedelmente servire.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

4   PER I CATECUMENI

Preghiamo per i [nostri] catecumeni:
il Signore Dio nostro
apra i loro cuori alla sua misericordia
perché nell’acqua del Battesimo
ricevano il perdono di tutti i peccati
e siano incorporati a Cristo Gesù, nostro Salvatore.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
che rendi la tua Chiesa
sempre feconda di nuovi figli,
accresci nei [nostri] catecumeni la luce della fede
perché, rinati nel fonte battesimale,
siano accolti tra i tuoi figli di adozione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

5   PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI

Preghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo:
il Signore Dio nostro conceda loro
di vivere secondo la verità che professano
e li raduni e li custodisca nell’unica sua Chiesa.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
che riunisci i dispersi
e li serbi nell’unità,
guarda con amore al gregge del Figlio tuo;
raccogli nell’integrità della fede e nel vincolo della carità
quelli che un unico Battesimo ha consacrato.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

6   PER GLI EBREI

Preghiamo per gli Ebrei:
il Signore Dio nostro,
che li scelse primi fra tutti gli uomini
ad accogliere la sua parola,
li aiuti a progredire sempre
nell’amore del suo nome
e nella fedeltà alla sua alleanza.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

Dio onnipotente ed eterno,
che hai fatto le tue promesse
ad Abramo e alla sua discendenza,
ascolta la preghiera della tua Chiesa,
perché il popolo primogenito della tua alleanza
possa giungere alla pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

7   PER I NON CRISTIANI

Preghiamo per quelli
che non credono in Cristo:
illuminati dallo Spirito Santo,
possano entrare anch’essi
nella via della salvezza.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
ai nostri fratelli
che camminano alla tua presenza
in sincerità di cuore,
ma non conoscono Cristo,
concedi di trovare la verità;
e a noi dona di crescere nella carità reciproca
e di vivere più profondamente
il tuo mistero di salvezza
per essere nel mondo testimoni più credibili
del tuo amore paterno.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

8   PER QUELLI CHE NON CREDONO IN DIO

Preghiamo per quelli che non credono in Dio
perché, vivendo con bontà
e con rettitudine di cuore,
arrivino a conoscerlo e ad amarlo.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
che infondesti nel cuore degli uomini,
così profonda nostalgia di te,
che solo quando ti trovano hanno pace,
concedi ai nostri fratelli
di scorgere nel mondo i segni della tua bontà
e, vedendo la testimonianza di amore di quelli che credono,
di riconoscerti con gioia
come unico vero Dio, padre di tutti.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

9   PER I GOVERNANTI

Preghiamo per quelli che sono chiamati
a reggere la comunità civile:
il Signore Dio nostro li illumini e li guidi
a cercare il bene di tutti
nella libertà, nella giustizia e nella pace.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
nelle tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti dei popoli;
illumina coloro che ci governano
perché promuovano in una pace duratura
il progresso sociale e morale,
e la libertà civile e religiosa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

10   PER QUELLI CHE SOFFRONO

Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente
perché salvi l’umanità da ogni male:
allontani le epidemie,
vinca la fame e l’ignoranza,
abbatta i muri di ogni separazione,
liberi gli oppressi,
protegga chi è in viaggio,
conceda il ritorno ai lontani da casa,
la consolazione ai tribolati,
la salute ai malati,
ai morenti la salvezza eterna.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
conforto degli afflitti e sostegno dei deboli,
ascolta il grido dell’umanità sofferente
e accorri in suo aiuto perché tutti si rallegrino
di avere sperimentato la tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

11   PER I DEFUNTI

Preghiamo per i nostri fratelli che sono morti nella pace di Cristo:
associati a lui nel destino di sofferenza e di morte,
possano partecipare alla gloria della sua risurrezione.

Preghiera silenziosa. Poi il sacerdote continua:

O Dio onnipotente ed eterno,
che hai abbandonato il tuo unico Figlio alla morte di croce
perché tutti noi, chiamati a morire con lui,
potessimo con lui rinascere alla vita,
dona ai nostri fratelli, che nella fede hanno lasciato questo mondo,
di entrare nella gioia della luce senza fine.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

CONCLUSIONE

ORAZIONE

Preghiamo (breve pausa di silenzio).

O Dio, che hai dato agli uomini
come modello di umiltà e di pazienza
Gesù Cristo nostro fratello e nostro redentore
morto in croce per noi,
donaci di accogliere gli insegnamenti della sua passione
e di condividere la sua gloria di Salvatore risorto,
che vive e regna nei secoli dei secoli.

Benedetto il Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

Il Signore ci benedica e ci esaudisca.
Amen.

Diacono
Andiamo in pace.
Nel nome di Cristo.

...

ALLEGATI

RIFLESSIONI