2018 - Casa di preghiera San Biagio del lunedì 6 giugno 2022

Beata Vergine Maria Madre della Chiesa

Questa vedova nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere.

Gesù entra nel tempio, nel sacrario del nostro cuore, là dove nascono i desideri e prendono corpo le scelte. Non gli sfuggono i gesti quasi furtivi del povero che dà senza calcolo, spinto solo dalla consapevolezza che Dio è Dio e con lui non si conteggia, come in ogni autentico rapporto d'amore. Ecco il punto. Non sono le offerte, sia pur generose, né i sacrifici, né il moltiplicarsi delle pratiche di pietà che Dio si attende da noi, ma
l'umile confidente abbandono di chi crede all'Amore e dall'amore si lascia guidare. Ora se c'è una cosa che è tipica dell'amore è proprio l'ignorare la grettezza del calcolo la pseudo-prudenza di riservare qualcosa per sé, per la propria sicurezza. No, l'amore dà, anzi si dà pago solo di questo suo cedersi, che vuole sia totale. Non quindi ciò che si dà, ma il come e il perché si dà, è quanto interessa il Signore. Non si è Egli più volte presentato come lo Sposo? E in che cosa consiste il rapporto tra due sposi se non il reciproco donarsi senza porre riserve? Sì, Dio, proprio perché è Amore e brama amore, non vuole tanto, vuole... tutto, perché solo quando si è scavato in noi il vuoto totale Egli può riversarcisi in pienezza. "Un abisso chiama l'abisso al fragore delle sue cascate", canta un salmo. Più profondo è l'abisso del nostro nulla donato, più abbondante il flusso di grazia che in esso si riversa per colmarlo. E chi altri se non Dio stesso può saziare il nostro cuore?

Oggi, nel mio ritorno al cuore, verificherò la qualità del mio dono. Si tratta di un gretto e misurato superfluo, viziato da una sottile ed egoica ricerca di me o è un vero donarmi senza attendere onda di ritorno, ma solo per il bisogno di "dire" e donare amore?

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